Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:48 min.
Etichetta:Scarlet Records

Tracklist

  1. WAKE UP
  2. …AND THE TRUTH WILL SET YOU FREE
  3. WE ALL FALL APART
  4. GLORY DAYS
  5. WE CAME TO ROCK
  6. BROTHERS
  7. PAIN IS ONLY AN ILLUSION
  8. HAVE YOU HEARD IT ALL BEFORE
  9. BRING US A HERO
  10. WHEN DARKNESS CALLS

Line up

  • Jonas Månsson: vocals
  • Dennis Heltorp: guitar
  • Niklas Strandanäs: guitar
  • David Gustafsson: bass
  • Henrik Zetterlund: drums

Voto medio utenti

Diciamocela tutta … quante volte dopo un paio di ascolti della produzione musicale di un gruppo “nuovo”, ci viene voglia di archiviarla velocemente e sostituirla con qualche “classico”, finendo per preferire I maestri ai loro recenti e spesso un po’ troppo “sfrontati” epigoni?
Un rischio assai elevato che non si corre con i Sole Syndicate e non perché “Last days of Eden” sia particolarmente originale o innovativo, ma semplicemente a causa della sua freschezza e varietà nel trattare la “storia” dell’hard n’ heavy, solcata con innata perizia e notevole disinvoltura.
Gli svedesi, al secondo disco, mettono in pratica un intrigante compromesso tra diversi stili sonori, miscelando Scorpions a Shinedown, e poi ancora Europe e Judas Priest ad Alter Bridge, il tutto senza apparenti forzature o eccessivi manierismi.
A fare da formidabile collante è, come accade di frequente nelle migliori esposizioni artistiche in note, una spiccata attitudine melodica e una discreta propensione al “ritornello vincente”, prerogative che con un pizzico di ulteriore incisività espressiva potrebbero portare gli scandinavi a risultati ancora più soddisfacenti.
Così, ci dovremo “accontentare” di un dischetto piuttosto energico e ammaliante, in grado di passare da una “Wake up” d’ispirazione prog / AOR, alla combinazione “attualizzata” tra Scorpions e Rainbow di “… and the truth will set you free”, “We came to rock”, “Brothers” e “When darkness calls” (parecchio Dio-esca).
Bagliori di Judas Priest e di certi Harem Scarem affiorano in “We all fall apart”, mentre se cercate soluzioni più esplicitamente indirizzate al radio-rock contemporaneo ecco che la crepuscolare "Glory days”e la possente "Pain is only an illusion” saranno in grado di esaudire le vostre richieste.
Un paio di pezzi leggermente meno efficaci (“Have you heard it all before” e la sferragliante “Bring us a hero”) completa il programma di “Last days of Eden”, un disco di hard-rock “moderno”, suonato e prodotto con classe e professionalità, che assicura un imponente e variegato coinvolgimento emotivo a tutti gli appassionati del settore… non rimane, dunque, che lo spazio per i complimenti, da dispensare ai Sole Syndicate e alla Scarlet Records che prosegue con sensibilità e intuito il suo brillante lavoro di scouting.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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