In un panorama musicale come quello estremo nel quale la maggior parte dei gruppi tende ad assomigliarsi "pericolosamente" ed a proporre, più o meno, sempre le stesse cose, scoprire un debut album del valore di
"Descent Towards Death" riesce a riconciliarci con il concetto di grande musica e con il concetto di pura emozione.
Sono sufficienti i primi minuti dell'opener, con i suoi splendidi intrecci di malinconica melodia e devastante violenza nera, per capire di essere di fronte a qualcosa di diverso: i
Los Males del Mundo non reinventano la ruota, ma il loro black metal colpisce direttamente il cuore e strazia l'anima dell'ascoltatore grazie alla duplicità della sua intelaiatura che poggia sull'atmosfera da un lato e sull'assoluta intransigenza dall'altro.
Un equilibrio, quest'ultimo, che viene raggiunto senza sforzo apparente grazie alla maestria di musicisti in stato di grazia che riversano sullo spartito il proprio io in maniera vivida ed accecante.
Come?
Dany Tee, dietro al microfono, ci offre una prova magistrale, carica di pathos, velenosa, multiforme ed emozionante come non ascoltavo da tanto tempo.
Il riffing di
Cristian Yans, ispiratissimo, tesse una rete perennemente in bilico tra tristezza e misantropia che ti avvolge con una patina di gelida oscurità, mentre gli assolo ti portano a sognare trasportandoti in un'altra dimensione ricca di passione e spiritualità.
La produzione di
Nikita Kamprad, anche bassista, fa il resto.
Nitida, potente, brutale.
"Descent Towards Death" è, dunque, una discesa verso il buio profondo, una discesa nella quale veniamo accompagnati da cinque brani perfetti nel saper unire propulsioni moderne e tradizione degli anni '90 grazie ad un songwriting mai banale, complesso, stratificato su diversi livelli e ricco di
dettagli che, ad ogni ascolto, vengono fuori facendoti scoprire qualcosa di nuovo e di affascinante, indipendentemente dal loro trovarsi nelle partiture più veloci o in quelle più lente e depresse.
Se qualcuno dovesse pensare che il black metal ha già detto tutto, allora dovrà ricredersi di fronte a questo album ed a questo gruppo: troppa la classe, troppa la qualità, troppa la complessità per non vedere il valore di una musica che quando raggiunge questi livelli, trascende il concetto di "genere" per assurgere a quello di arte.
Già, perché,
"Descent Towards Death" è arte.
Estrema, dolorosa, sferzante.
Ma arte.
Album che va direttamente nella top 10 del 2021 e, del resto, considerando che chi ci sta dietro proviene da splendide realtà come Acathexis, Downfall of Nur e Der Weg Einer Freiheit, non era difficile immaginare che sarebbe stato così.
Compratelo e sostenete chi davvero lo merita.
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