"You may have noticed, we've grown a little bit tonight! One word: Awesome !!!" dice un'entusiasta Tommy Shaw al termine di una scoppiettante "Blue collar man" presentando 115 musicisti e 56 cantanti di età compresa tra 13 e 19 anni della "Contemporary youth orchestra" (già al lavoro con Pat Benatar e Jon Anderson) ai numerosi fans accorsi a Cleveland per assistere ad un evento unico e forse irripetibile, una serata indimenticabile rovinata solo da una scaletta non proprio azzeccata. Infatti, per evitare di pagare i diritti d'autore di certi brani all'ex Dennis De Young, si è scelto di puntare sulle canzoni scritte dopo l'arrivo di Shaw, escludendo così delle hits come "The best of times", "Come sail away", "The grand illusion", "Lady", "Lord of the rings", non si spiega però la mancanza totale di estratti da quel magnifico "Cyclorama" (2003) a vantaggio di 3 cover da "Big bang theory" ("I am the walrus" dei Beatles, "I don't need no doctor" degli Humble Pie ed il country blues di Willy Dixon in "It don't make sense") e due inediti, di cui uno in studio collocato senza senso tra i pezzi del live, "Just be", dal refrain molto pinkfloydiano in stile "Comfortably numb". Malgrado questi difetti, i brani vengono arricchiti non troppo esageratamente dagli arrangiamenti orchestrali e strabiliano nelle parti corali (valga per tutti "I am the walrus" con il "Wooh" cantato dai vocalist), tra quelli più riusciti "Blue collar man" (breve intro orchestrale smorzato dalle tastiere del solito grandioso Gowen), l'accostamento di chitarre e violini in "One with everything", il rock energico in stile Who di "Everything all the time" con intermezzo corale da standing ovation, lo spiazzante intro orchestrale di violini per "Fooling yourself", l'atmosfera più intensa che aiuta voce e mandolino di Shaw in "Boat on the river" e impreziosisce la prima parte acustica di "Crystal ball", arrivando così al trittico finale aperto dalla sempre contagiosa "Too much time on my hands" (aiutata dal solito battimani generale e quel refrain che una volta ascoltato non ti esce dalla testa, al punto che viene fatto ripetere più volte da Shaw dal pubblico nel finale che prelude ad una vertiginosa accelerazione ritmica), "Miss America" e "Renegade", sul cui finale Shaw fa le presentazioni di una band nelle cui fila trova ancora posto "the unforgettable" Chuck Panozzo (unico rimasto della formazione originale e purtroppo costretto dal virus dell'HIV a contribuire al basso solo in alcuni brani), incitato dalla folla costringe Sucherman ad un doppio breve drum solo, ma forse gli applausi più grandi vanno a colui che più di ogni altro ha contribuito al rilancio in grande stile della band, l'uomo dalla tastiera girevole che non sta fermo un istante, Lawrence Gowan ("connecting the and classical dots, on keyboards and vocals").
Come spesso accade nei più recenti live, è prevista anche la versione in dual disc (cd e dvd nello stesso disco) nella quale è incluso tutto lo show con in più "A criminal mind" (bonus track scritta da Gowan), "The Styx CYO Medley" (Put me on, Mademoiselle, Heavy metal poisoning, Midnight ride, Sing for the day, Shooz, Queen of spades, Great white hope, Half penny two penny, Borrowed time, Rockin'the paradise, Lights, man in the wilderness) e altre due bonus, "Ring the bells" e "All I want", il tutto corredato da un booklet con foto del concerto. Intanto la band, dopo aver intrapreso un tour estivo americano con Foreigner e Journey, è attesa in Aprile 2007 in Inghilterra con Deep Purple e Thin Lizzy, speriamo solo che si ricordino ancora di passare in Italia (stavolta però da soli e senza relegare una band come i Kansas al ruolo di spalla). Fatevi o fate un bel regalo di natale a chi ascolta del rock genuino incontaminato dalle nuove tendenze.
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