Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:56 min.
Etichetta:Avantgarde Music

Tracklist

  1. CEL DIN URMĂ
  2. TAINA
  3. CODRU MOMA
  4. CANT ADâNC
  5. CALOIANUL
  6. UCENICII DIN HâRTOP I
  7. UCENICII DIN HâRTOP II

Line up

  • Ovidiu Corodan: bass, toacă, vocals
  • Sergiu Nădăban: drums, percussion, toacă
  • Ionut Cadariu: flute, keyboards
  • Mihai Florea: guitars, bucium
  • Petrică Ionuţescu: traditional instruments
  • Tibor Kati Vocals: guitars, keyboards, bucium

Voto medio utenti

Eccomi qui a trattare a due anni di distanza il ritorno dei Sur Austru, un secondo album che conferma la buona salute della band in senso artistico.
Per chi non lo sapesse, il gruppo nacque per volontà dei membri dei disciolti Negura Bunget a seguito dell’improvvisa scomparsa del leader Gabriel Mafa.
Il collettivo ha un forte attaccamento alle proprie radici; prosegue il discorso della band madre con un acquerello musicale di metal estremo intinto nel folk che profuma di Est Europa.
Il secondo lavoro si apre con “Cel din urmă”, composizione che già fa capire il sapore musicale con strumenti tradizionali e l’attacco ispirato del mid tempo con riffing di chitarre e le tastiere a seguire.
Un brano che è di ampio respiro con voci pulite, attacchi tellurici seguiti da un growl profondo e grande maestria nel saper mischiare epicità, emozioni e solennità.
Taina”, prosegue il discorso fatto di vibrazioni folk con flauti, percussioni in un mix affascinante di metal dalle tinte estreme e spunti poetici ed emotivi.
Il brano è un up tempo serrato con la sezione ritmica compatta e gli strumenti tradizionali a menare le danze in alternanza con quelli elettrici; l’intermezzo acustico è bellissimo e ricco di pathos.
Cant adânc”, ha un tocco epicheggiante, drammatico e che trasporta verso lidi lontani.
C’è da dire che i nostri sanno evocare sensazioni che fanno palpitare il cuore; l’uso delle percussioni e delle melodie colpisce nel segno.
La conclusiva “Ucenicii din hârtop” è divisa in due parti, una specie di suite folk metal estremo.
La prima parte è solenne, lenta con un bel tappeto di chitarre e tastiere e il flauto a condurre la melodia con le voci pulite che si librano malinconiche nel cambio di tempo veloce e interventi in growl.
La seconda parte è invece più aggressiva con chitarre zanzarina ma sempre con un saldo appoggio melodico generato dagli strumenti tradizionali.
Un gran bel ritorno per questa formazione romena con un disco intenso e denso di emozioni.

Recensione a cura di Matteo Mapelli

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.