I proseliti del heavy metal nascono, abbondano e si riproduco, tutti figli, più o meno legittimi, di Helloween, Iron Maiden, Judas Priest e Domine.
E’ questo anche il caso dei Blinking Lights, progenie italianissima della suddetta schiera di papà del metallo rovente.
L’album si compone di otto tracce che poco si discostano dai sani cliché del genere in cui spiccano il cantato altissimo e cristallino, le chitarre inarrestabili e ruggenti che danno sfoggio di maestria nei virtuosismi degli assoli, la batteria secca e precisa.
Gli anni 80 ritornano, vigorosi e possenti, aggressivi e contagiosi, come solo loro sanno essere.
L’omonima opener ci catapulta in quelli che sono stati gli anni di Dickinson e compagni, con la voce di Raffaele Chiummo che ci innalza verso le vette più alte del paradiso sonoro.
Toni decisamente più epici per “Miracle” durante la quale le chitarre affilate e tagliente di Michele G. Catri erompono in tutto il loro tecnicismo.
Sempre sull’onda di questo sound che oramai scorre nelle nostre vene come linfa per gli alberi, la bella “Electrified” scatena adrenalina a go go con i suoi riff accattivanti e gli stacchi sapientemente calibrati.
Non poteva mancare la ballad d’autore, per riscaldare quel cuore di metallo che batte nel petto di ognuno di noi: le note di “Majestic Bell” cullano la mente e risanano le membra.
Niente di nuovo sul fronte occidentale, ma perché lamentarsi quando si può trascorrere un’oretta in piacevole compagnia?
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