Dopo tre album di lunga durata che ne hanno definito lo status di "cult" band nella scena estrema danese, i blackster
Solbrud rilasciano, sotto i vessilli della
Eisenwald,
"Levende I Brønshøj Vandtårn" il loro primo live album che raccoglie composizioni prese da ogni loro uscita precedente più l'inedita
Sjæleskrig.
Devo dire che recensire un album live di un gruppo black metal non è, di certo, una cosa che capita spesso soprattutto perché il genere, a mio avviso e ad avviso di molti artisti stessi, poco si presta a questa dimensione che, per funzionare, ha bisogno di condizioni particolari e difficilmente realizzabili.
I
Solbrud, che sono musicisti intelligenti e di indubbie capacità, consci di quanto ho appena detto, hanno registrato l'album all'interno della Brønshøj Water Tower a Copenhagen, una location perfetta sia per l'acustica, dato che la torre offre un naturale riverbero di 15 secondi ai suoni in grado di esaltare l'atmosfera creata dal gruppo, sia per il freddo della struttura che riesce ad amplificare, almeno agli occhi dei presenti, lo spirito nordico della proposta del quartetto.
Il resto, poi, lo fanno la qualità delle composizioni e la perizia dei musicisti.
"Levende I Brønshøj Vandtårn" è, infatti, un live molto ben riuscito, dai suoni nitidi e gelidi che esaltano il mix di atmosfera e sferzante brutalità della musica dei
Solbrud i quali si dimostrano a proprio agio sia quando i pezzi soffiano come il vento tempestoso del Nord, sia quando indugiano in parti più melodiche ed arpeggiate, a volte tendenti al doom, che creano un bel contrasto all'interno di una proposta, in generale, molto intransigente e devota agli anni '90 ma non "immune" da tendenze più moderne.
Sebbene si stia parlando di un live, registrato in due serate sold out, la presenza del pubblico si avverte solo durante gli applausi al termine di qualche pezzo e, tutto sommato, se non fosse per questi dettagli, sarebbe molto difficile capire che
"Levende I Brønshøj Vandtårn" sia effettivamente un album dal vivo anche perché ogni brano ha arrangiamenti diversi rispetto agli originali e nessuna pecca esecutiva o di suono... cosa, questa, che mi porta ad immaginare un bel lavoro fatto in fase di post produzione.
Comunque sia, la qualità dell'album non si discute e se non conoscete il gruppo ed amate il black metal nordico, evocativo, furioso e crudo come una tempesta, immagino che apprezzerete un lavoro confezionato con tutti i crismi.
Quelli della nera fiamma ovviamente.
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