C’è modo e modo di combattere la depressione, chi lo fa con sedute di psicanalisi, chi fa con uso ed abuso di psicofarmaci, chi si rivolge alla religione e chi invece all’arte.
Questo è quello che ha fatto il leader dei greci
Nightfall,
Efthimis Karadimas per non cedere al male oscuro (un consiglio, leggetevi il bel libro di
Giuseppe Berto incentrato su questo purtroppo odierno dolore) ha combattuto attraverso la musica da lui amata facendone terapia salvifica.
Questa battaglia ha sortito un nuovo lavoro, un cambio di label con il passaggio dalla
Metal Blade alla francese
Season Of Mist ma soprattutto al ritorno del compagno d’arme di una vita
Mike Galiatsos.
Ma com’è la musica di questo nuovo lavoro dopo la spatafiata che vi ho scritto?
È un album sentito, dove l’emozione traspare sin da primo brano “
Killing moon” preceduta dall’intro strumentale “
She loved the twilight”; un mid tempo denso che accellera imperiosamente con sfuriate rare in questo lavoro, le chitarre sono serrate ma dense di aperture melodiche.
La furia rabbiosa non si placa in “
Darkness forever” che è un up tempo tagliente con un’anima epica e soprattutto la prova vocale del leader greco è magistrale perché da colore al suo screaming; le orchestrazioni danno profondità emotiva al tutto.
Grande l’intermezzo arabeggiante con la chitarra del buon
Mike che si libra nel mid tempo pregno di atmosfere antiche.
“
Witches” è un black/death sostenuto da percussioni e un riffing maligno; la marzialità del brano è implacabile ma recupera aggressività nell’accelerazione con uno scatto rapace e chitarre epicheggiante con cori.
“
Temenos” possiede un riffing doom pesante che sfocia in un up tempo tellurico dove lo screaming è pregno di emozione.
Il blast beats qui è sorretto da partiture semplicemente perfette che si destreggiano con parti più heavy metal dove i riffing sono serrati e la melodia cresce.
“
Martyrs of the cult of the dead (Agita)”, è un gran pezzo di goth metal con un riff portante molto anni 80, richiama i
Sisters Of Mercy ma appesantendo il tutto; il chorus ti entra in testa dopo il primo ascolto.
Ragazzi, questo è un disco da prendere, ascoltare e lasciarsi prendere emotivamente per condividere quello che ha dovuto oltrepassare il leader degli ellenici; dedicategli una prece notturna, credetemi, ve ne sarà grato, grazie
Nightfall!
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