Copertina 5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:51 min.
Etichetta:Regain
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. WITHIN YOUR EYES
  2. LOVE
  3. LOADED RACK
  4. BATS IN THE BELFRY
  5. A POUND OF FLESH
  6. KEEPER
  7. WHEELZ
  8. THE MARK
  9. PLAY THE ACE
  10. OLD SCHOOL

Line up

  • Bobby ‘Blitz’ Ellsworth: vocals
  • D.D. Verni: bass
  • Dave Linsk: guitars
  • Derek Tailor: guitars
  • Tim Mallare: drums

Voto medio utenti

Su Rock Hard il buon Bucci non era certo stato magnanimo nella recensione di questo nuovo album degli Overkill, ma essendo lui un rinomato "recchie di legno", mi aspettavo un buon lavoro, sulla scia del piacevole "Killbox 13" (che annoverava alcune canzoni vincenti, pur lontane dai fasti del passato). Ebbene, non ci sono voluti molti ascolti per trovarmi d'accordo con il mio corpulento collega: questo disco, per usare un'espressione degna del più nobile e raffinato Stilnovismo, fa semplicemente cagare.
Eravate rimasti delusi dalla pochezza degli Overkill post-Necroshine, che raggiunsero il disastro con "Bloodletting"? Bene, allora evitate assolutamente questo "ReliXIV", che di buono vanta solo la copertina e qualche raro spunto qua e là.
Riff banali e insipidi, una produzione fiacca, ma soprattutto canzoni che proprio non riescono a ravvivare un minimo l'attenzione dell'ascoltatore. Su tutto questo stampateci il drumming freddo ed inespressivo di Tim Mallere, con i suoi trigger oceanici a mascherare le tante lacune.
Bobby "Blitz" è il solito trascinatore, certo, ma nemmeno lui questa volta riesce a risollevare un disco che ha davvero poche qualità. "Batz in the Belfry", ho letto altrove, sarebbe una traccia tipicamente Overkill? Scusate ma io ricordo dei grandi riff, articolati e devastanti, non questa serie di MI a vuoto, orrendi armonici e passaggi scontati.
Le uniche canzoni che si salvano, e che riportano vagamente alla memoria gli Overkill che furono, sono "A Pound of Flesh" (non fosse per la parte centrale, orrendamente rovinata dal solito Mallare) e "Keeper". Insomma, una grande delusione; e non si tratta della solita stroncatura da nostalgico ottantiano, dato che ho sempre seguito (e apprezzato) la band newyorkese nei suoi vent'anni di carriera, pur tra alti (tanti) e bassi (pochi) qualitativi. Non nego che qualche canzone di questo "Relixiv" saprà spaccarmi il collo dal vivo, ma su dieci tracce c'è davvero troppo poco per arrivare alla sufficienza, soprattutto perchè pesa il confronto, impietoso, con il passato.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa
buon album

e' un buon album,non paragonabile ai capolavori del passato.da avare comunque.

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.