Il 12 febbraio di quest’anno la
Niji Entertainment e la
BMG hanno pubblicato le ristampe dei live album
“Evil or Divine - Live in New York City” (uscito originariamente nel 2003 in dvd e nel 2005 in cd) e di
“Holy Diver Live” del 2006 ed in entrambi i casi si è provveduto a rivedere i master originali dando quindi nuova linfa ai suoni e un nuovo artwork, in entrambi i casi decisamente gradevoli.
Lavori questi che testimoniano l’ultima incarnazione dei
DIO prima che il buon
Ronnie tornasse nei
Black Sabbath sotto il falso nome di
Heaven & Hell e della successiva – tragica – scomparsa.
Ora partiamo dal primo di questa doppietta di live e parto già dicendo che questo è un live scoppiettante, autentico, sincero e smaccatamente “Rock”! In questa tracklist bella corposa trovate i classici immancabili della band omonima di quello che è stato tra i più grandi cantanti Hard & Heavy di sempre, in più ci saranno delle doverose sbandate dedicate al suo periodo dentro i
Black Sabbath (
“Children of the Sea” riesce sempre a emozionare oggi come ieri, mentre
“Heaven and Hell” risulta essere ancora oggi tra le punte di diamante dell’asse
Iommi-Dio) e anche ai mitici
Rainbow (che con la reunion degli ultimi anni ci hanno messo addosso un bel po’ di tristezza e sconforto con quei classici immortali suonati con la stessa verve con la quale io comincio il turno lavorativo).
“Man on the Silver Mountain” e
“Long Live Rock and Roll” ci ricordano che hanno tutto quello che deve avere un grande pezzo Hard Rock: riff portante roccioso e grintoso, ritornello acchiappone che si fa cantare a squarciagola, assoli da guitar hero, una base ritmica cazzuta e delle linee vocali celestiali grazie al folletto americano.
“Rock and Roll” con quel groove cupo e moderno, la sfacciata
“Stand Up and Shout”, la storica
“Holy Diver” o la tripletta finale da cardiopalma formata da
“The Last in Line”,
“Rainbow in the Dark” e
“We Rock” portano la gioia che solo il Rock sa dare.
In mezzo a tutto questo
Simon Wright dietro alle pelli e la sei corde di
Doug Aldrich si prendono il loro giusto spazio, con quest’ultimo che tra i due classici dei
Rainbow fa un ponte di quasi nove minuti di assoli di chitarra.
Giunti alla fine possiamo tirare le somme con una serie di considerazioni dal sapore chiaro/scuro: innanzitutto c’è da dire che la perfomance della band è discreta, non eccelsa, ma si fa valere, ricordandosi sempre che Ronnie non era più un ragazzino all’epoca. Inoltre rispetto alla stampa originale (
QUI potrete leggere la recensione stilata all’epoca) si è provveduto a fare un corposo lifting che in parte ha mitigato i problemi di suono, oltre ad una scaletta rimpolpata e a delle edizioni fisiche molto ben curate.
Qui però casca l’asino: capiamo perfettamente che c’è più interesse a spingere le edizioni in vinile e le cover lenticolari dell’album sono comprensibili (oltre che molto stilose, veramente molto belle!), ma l’aggiunta di quattro canzoni bonus (nell’ordine
"This Is Your Life" da
“Angry Machines”,
"Fever Dreams" da
“Magica”,
"Push" da
“Killing The Dragon” e
"The Eyes" da
“Master Of The Moon”) rispetto a chi compra la versione digitale o in doppio cd è quasi una mancanza di rispetto a questi ultimi che in un momento tragico dell’industria musicale, vanno a supportare questo che è un lavoro di ristampa molto curato.
Per il resto questo può essere un discreto cavallo di troia per qualunque ragazzino voglia addentrarsi nella musica di questo storico gruppo guidato da uno dei più grandi cantanti che l’Hard & Heavy abbia mai avuto, anche se per questo compito ritengo
“Holy Diver Live” decisamente più consigliabile.
Per tutti gli altri invece è quasi un feticcio collezionistico ben realizzato.
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