E dopo aver parlato di
“Evil or Divine - Live in New York City” ora è giunto il momento di spendere due righe pure su
“Holy Diver Live”, uscito in origine nel 2006 e
QUI vi rimando alla recensione della versione dvd fatta a suo tempo dal buon
“Ermo”.
Ammetto che il rifare dal vivo per intero uno dei vari lavori più celebri di questo o quel gruppo l’ho sempre trovata una cosa molto paracula, volta ad arruffianarsi i fans duri e puri che magari erano stati in precedenza delusi da certi cambiamenti stilistici. O per una grave mancanza di idee e quindi una scusa per prendere tempo: non prendiamoci in giro, cose come
“De Mysteriis Dom Sathanas Alive”,
“Rust in Peace Live” o
“Countdown to Extinction Live” tolta la grande (anzi, grandissima!) emozione della serie di show in sé, dal punto di vista artistico sarebbero potuti non essere pubblicati e nessuno ne avrebbe sentito la mancanza, eccezion fatta per le tasche dei membri delle rispettive band.
Tutto questo per giungere ai
Dio, in un periodo nel quale la band stava viaggiando bene dopo un periodo (gli anni ’90) di crisi e nel quale il cantante americano stava invecchiando bene anche dal punto di vista vocale, con una serie di lavori più che discreti (dei quali ricordiamo
"Magica" che
QUI potrete leggere la recensione dedicatagli in occasione della sua ristampa) che aveva risollevato i gruppo.
Come detto poc’anzi per
“Evil or Divine - Live in New York City” la ristampa è stata molto ben curata e pure qui abbiamo una nuova sistematina tra un nuovo master e una cover alternativa molto apprezzabile.
Rispetto alla ristampa “gemella” noto che i suoni sono più ruspanti e la perfomance della band è più energica e vigorosa, pur con
Ronnie a volte in debito d’ossigeno ma gestisce ciò con esperienza e maestria.
Il primo disco è tutto dedicato a
“Holy Diver”, album d’esordio che spalancò le porte dei
Dio a milioni di metallari e rockers, conquistandoli con una serie di canzoni figlie dei
Rainbow e dei
Black Sabbath, con quello che hanno reso speciali queste canzoni, ovvero le atmosfere fantasy, i ritornelli memorabili, la voce del folletto americano ed un sound a metà tra l’Hard Rock e l’Heavy Metal che non prevedeva strutture complesse o sperimentazioni ardite. Una ricetta basata su pochi e semplici ingredienti ben dosati che in un momento di grande ispirazioni (con l’ausilio all’epoca del grande amico
Vinny Appice) ha partorito una serie di veri e proprio inni.
Mentre il secondo cd ha una selezione di classici dei
Rainbow che qui godono di un certo spazio, mentre per i
Black Sabbath è lasciato lo spazio di un paio di canzoni e a chiudere il tutto la band sciorina qualche altro pezzo da novanta dei tempi che furono.
Come per il precedente live, se vi piacciono le edizioni in vinile occhio per la limited edition con la cover lenticolare! Per dovere di cronaca aggiungo che qui non ci sono bonus track per una versione piuttosto che un’altra.
Un bel live lasciatemelo dire e aggiungo che è una buona porta d’ingresso per chiunque non conosca l’opera di questa band: quindi se non avete mai approfondito questo gruppo vi consiglio spassionatamente di andare a darvi un’ascoltata a questo album e, se vi piace, di comprarlo ovviamente.
Dopo vi si spalancherà un portale con tutto l’immaginario del singer americano di origine italiane e una volta attraversato i primi tre lavori dei
Rainbow, i
Black Sabbath della “
Dio era”, gli
Heaven & Hell e il cofanettino
“Dio – 5 Albums Classics” saranno lì ad attendervi.
Per tutti gli altri invece rimane il piacere e l’emozione di ascoltare dal vivo tutto
“Holy Diver” più tutta una manciata di classici: a voi quindi capire se questo vale i vostri soldi o no.
Certo, se possedete l’originale e non siete dei collezionisti/completisti, risparmiate i vostri soldi.
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