Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:35 min.
Etichetta:Transcending Obscurity Records

Tracklist

  1. INVOLUCRO OCO
  2. VAZIO
  3. MARCHA FUNEBRE
  4. MAGNO CAOS
  5. HECATOMBE
  6. HUMANA VACUIDADE

Line up

  • AH: bass
  • JS: drums
  • NZ: guitars
  • RT: guitars
  • SB: vocals

Voto medio utenti

Dopo gli Oak, la Trascending Obscurity ci propone oggi una band portoghese che si muove su territori death/doom: questa volta è il turno dei Sepulcros, qui all'esordio con il loro "Vazio" di cui certamente colèpisce lo splendido e decadente artowrk a cura dell'ormai affermato Mariusz Lewandowski. La tracklist si compone di quattro brani più una intro ed una outro che si caratterizzano tutti per una durata abbastanza lunga che si attesta sugli 8 minuti di media durante i quali il gruppo lusitano suona un death/doom metal molto lento e cupo, dominato ovviamente da toni disperati in cui le chitarre cadenzate e funeree riescono a dare una sensazione di estrema tristezza grazie ad un buon uso delle melodie la cui aura melanconica viene amplificata anche dal growl del cantante SB. Tuttavia i Sepulcros, pur suonando un genere votato perlopiù alla lentezza, ogni tanto si lanciano anche in sfuriate più death fatte di batteria furente e chitarre ficcanti, ma si tratta di sporadici episodi che servono sostanzialmente a spezzare la monotonia dei brani, ma che personalmente non sempre ho trovato ben amalgamanti nell'impasto sonoro. Qualche tastiera ogni tanto fa capolino sullo sfondo e da maggiore corpo e profondità alle canzoni, tra le quali "Marche Funebre" ed "Hecatombe" risultano quelle maggiormente ispirate, capaci soprattutto nelle parti più melodiche e decadenti di catturare l'attenzione dell'ascoltatore.
In generale "Vazio" è un discreto disco di doom/death atmosferico, penalizzato forse da una produzione non esattamente perfetta in cui sono le chitarre ad essere più penalizzate a causa forse degli eccessivi effetti e riverberi, e da un songwriting che mostra ancora qualche margine di miglioramento. Trattandosi tuttavia di un disco di esordio si tratta di peccati tutto sommato veniali e su cui possiamo tranquillamente chiudere un occhio, nella speranza che i Sepulcros ne facciano tesoro per il prosieguo della loro carriera.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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