Avete guardato la copertina?
Si?
Ok.
Burzum non centra niente... avete sbagliato, esattamente come ho fatto io.
I misteriosi
Hymnr, gruppo che si definisce internazionale e che la
Saturnal Records ci dice provenire dalla Russia, suonano black metal e questo è l'unico punto di contatto con il Conte, almeno quello di un tempo.
"Far Beyond Insanity", primo album per il terzetto, guarda, invece, decisamente in direzione Polonia e, sommariamente, può essere definito come una sorta di incrocio tra Batushka, soprattutto, e Mgla, anche se la proposta ha una buona dose di personalità che si manifesta attraverso quattro lunghi brani, parliamo di 44 minuti di musica, contorti, mai troppo veloci, spesso dissonanti, qui e la epici e percorsi da una vena melodica che, non solo costituisce la spina dorsale di tutto il lavoro, ma ne rappresenta la parte più interessante e malvagia.
Gli
Hymnr, infatti, utilizzano la melodia, ma lo fanno in modo malato e profondamente oscuro riuscendo a dare vita ad una atmosfera plumbea, francamente molto oppressiva, e impermeabile alla luce che non riesce mai a penetrare la cappa di denso nero che avvolge tutto il lavoro.
L'ascolto di un album del genere, con una tale pesantezza e disumanità, non è certo una esperienza semplice, anche perché si ha l'impressione di essere di fronte ad un unico macigno sonoro dalla durata insostenibile in grado, dunque, di mettere a dura prova l'ascoltatore sebbene, ascoltando con attenzione, appare evidente l'accurato lavoro di arrangiamento e la costante capacità degli
Hymnr di cambiare registro e creare stratificazioni sonore tutt'altro che banali o mono tematiche.
Insomma,
"Far Beyond Insanity" è un lavoro duro da digerire, dal taglio moderno e bisognoso di pazienza ed orecchio attento per essere capito e sviscerato in tutte le sue parti, ma, se si riesce ad entrare in sintonia con le sue frequenze disturbate e disturbanti, la soddisfazione di avere per le mani qualcosa di "particolare" e di affascinante ci ripagherà in pieno e ci spalancherà le porte sul vuoto assoluto.
Che la terra ci sia lieve
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