La loro prima eponima incisione aveva un po’ disatteso le mie aspettative e per questa ragione ho approcciato questo “
Angel’s gate” con una certa diffidenza, forte della consolidata convinzione che non è sufficiente aggregare musicisti di valore e prestigio per trovare la magica alchimia che trasforma un disco “competente” in qualcosa di artisticamente superiore.
Circospezione e sfiducia cancellate fin dal primo ascolto della seconda fatica discografica degli
Autumn’s Child in cui evidentemente
Mikael Erlandsson (Secret Service, Last Autumn's Dream) e i suoi
pards hanno incrementato l’affiatamento e reso maggiormente ispirato e intenso il
songwriting, emendandolo da quella patina di manierismo e superficialità che aveva contraddistinto l’esordio.
Ne scaturisce un lavoro davvero riuscito e appassionante, in cui la tipica scuola dell’
hard melodico scandinavo trova un intrigante connubio con la tradizione angloamericana del genere, in un frullato davvero corroborante di Glory, ELO, Madison, Styx, Europe, 10 cc. e (ovviamente) LAD.
Verosimilmente è proprio l’ampliato contributo del versante più magniloquente e sinfonico del
rock n’ roll a concorrere in maniera importante alla “contagiosità” di un programma che con le ballate Queen-
iane “
A tear from the sky” e “
Your words”, una "
Dream of America” chiaramente influenzata dai Supertramp, la sbarazzina “
A piece of work” e la raffinatezza soffusa di "
Don’t ever leave me”, conquista in maniera istantanea e duratura.
Altrove, vedasi le brillanti “
Where angels cry”, "
Love is not an enemy” (una “roba” che piacerà anche ai
fans dei Def Leppard) e “
Straight between the eyes” è la celebre maestria svedese a emergere con forza e tensione espressiva, senza dimenticare l’opportuno ed efficace sconfinamento in terra germanica di “
Aquarius sky”, una specie di oculata operazione di sintesi tra Scorpions e Talisman.
La felice miscellanea tra
Bryan Adams, Whitesnake e Survivor denominata “
Don’t say it’s love” e l’
anthem Bon Jovi-
esco "
Only love can save the world”, completano i cinquantadue minuti di ottima musica offerti da “
Angel’s gate”, un albo da consigliare vivamente a tutti (compresi i più “scettici” …) gli estimatori del settore.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?