Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:52 min.
Etichetta:AOR Heaven

Tracklist

  1. WHERE ANGELS CRY
  2. AQUARIUS SKY
  3. DON’T SAY IT’S LOVE
  4. A TEAR FROM THE SKY
  5. LOVE IS NOT AN ENEMY
  6. DREAM OF AMERICA
  7. STRAIGHT BETWEEN THE EYES
  8. DON’T EVER LEAVE ME
  9. A PIECE OF WORK
  10. ONLY LOVE CAN SAVE THE WORLD
  11. YOUR WORDS

Line up

  • Mikael Erlandsson: vocals, keyboards
  • Robban Bäck: drums
  • Johan Strömberg: bass
  • Jona Tee: keyboards
  • Pontus Åkesson: guitar
  • Claes Andreasson: piano on “Don’t Ever Leave Me”

Voto medio utenti

La loro prima eponima incisione aveva un po’ disatteso le mie aspettative e per questa ragione ho approcciato questo “Angel’s gate” con una certa diffidenza, forte della consolidata convinzione che non è sufficiente aggregare musicisti di valore e prestigio per trovare la magica alchimia che trasforma un disco “competente” in qualcosa di artisticamente superiore.
Circospezione e sfiducia cancellate fin dal primo ascolto della seconda fatica discografica degli Autumn’s Child in cui evidentemente Mikael Erlandsson (Secret Service, Last Autumn's Dream) e i suoi pards hanno incrementato l’affiatamento e reso maggiormente ispirato e intenso il songwriting, emendandolo da quella patina di manierismo e superficialità che aveva contraddistinto l’esordio.
Ne scaturisce un lavoro davvero riuscito e appassionante, in cui la tipica scuola dell’hard melodico scandinavo trova un intrigante connubio con la tradizione angloamericana del genere, in un frullato davvero corroborante di Glory, ELO, Madison, Styx, Europe, 10 cc. e (ovviamente) LAD.
Verosimilmente è proprio l’ampliato contributo del versante più magniloquente e sinfonico del rock n’ roll a concorrere in maniera importante alla “contagiosità” di un programma che con le ballate Queen-ianeA tear from the sky” e “Your words”, una "Dream of America” chiaramente influenzata dai Supertramp, la sbarazzina “A piece of work” e la raffinatezza soffusa di "Don’t ever leave me”, conquista in maniera istantanea e duratura.
Altrove, vedasi le brillanti “Where angels cry”, "Love is not an enemy” (una “roba” che piacerà anche ai fans dei Def Leppard) e “Straight between the eyes” è la celebre maestria svedese a emergere con forza e tensione espressiva, senza dimenticare l’opportuno ed efficace sconfinamento in terra germanica di “Aquarius sky”, una specie di oculata operazione di sintesi tra Scorpions e Talisman.
La felice miscellanea tra Bryan Adams, Whitesnake e Survivor denominata “Don’t say it’s love” e l’anthem Bon Jovi-esco "Only love can save the world”, completano i cinquantadue minuti di ottima musica offerti da “Angel’s gate”, un albo da consigliare vivamente a tutti (compresi i più “scettici” …) gli estimatori del settore.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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