Dopo tre anni dal buonissimo debut
‘Black Secret Beyond Of Nature'(di cui mi ero personalmente occupato) tornano gli indonesiani
Choria con la nuova fatica
“A Dismal Repertoire’ … Come è prassi in questi casi il primo pensiero che ci sorge spontaneo è un paragone tra le due opere alla ricerca di similitudini e di nuovi spunti … Diciamo subito che i due album sono fortemente legati l’un l’altro con un sound che sembra riprendere proprio laddove si spegnevano le ultime note della strumentale
‘From Winter Wind To Green’ … e dove iniziano quelle dell’intro
‘Dark Repertoire’ … che sia di buon auspicio ? Personalmente credo di si perché quando parte
‘Maria’s Tale Pt.I – Thorn Queen’ si capisce subito che il tempo passato tra il debut e questo ritorno ha senz'altro fatto bene alla band contribuendo ad accrescere la ‘profondità’ del sound grazie ad un’evidente maturità compositiva di elevato spessore. Le melodie infatti sono ben calibrate e tendenzialmente ‘dreaming’ ( a la
Elderwind /
Eldamar per intenderci) perfettamente incastonate su un tessuto ritmico non troppo ‘spinto’ , mentre per la seconda parte di
‘Maria’s Tale’ , che segue a stretto giro di posta, ci troviamo di fronte a qualcosa di un po’ più convenzionale e tirato. Sinceramente che le due tracks facciano parte di uno stesso concept lo si capisce solo dai titoli, altrimenti a livello atmosferico e musicale potremmo certamente parlare di due brani indipendenti tra loro. Il pezzo successivo,
‘The Mirage Of Onrust’ è un buon compromesso tra i due precedenti, aggiungendo al suo interno un mood epico-guerriero che mi ha riportato alla mente i cinesi
Holyarrow, con in più la carica dei loro connazionali
Vallendusk. I due pezzi successivi,
‘Mausoleum Cerrebration’ e
‘Devourer Associate’ sono di gran lunga i migliori del lotto con ottimi incastri di melodie che sorreggono perfettamente l’assalto all’arma bianca della band, in particolare
“Devourer” risplende per aggressività, intensità, furia e pazzia. I break sono magniloquenti e vagamente epici dando così una forte ariosità e ‘grandeur’ a tutto il pezzo. Cosi’ come per il precedente lavoro, una nota di demerito va alla copertina dell’album, molto anonima e insignificante, e alla produzione, soprattutto per quello che riguarda la voce, troppo ‘lontana’ e poco incisiva … Al netto di questi ultimi appunti resta comunque un album molto valido che saprà sicuramente soddisfare i gusti dei black metallers meno oltranzisti tra di voi … per me
‘A Dismal Repertoire’, è la conferma che dall’Indonesia arriva dell’ottima musica estrema, ma i capofila del movimento sono ancora altri …
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