Prima apparizione in Europa per la più famosa band di Visual Kei Giapponese, ovvero gli istrionici The Gazette. A differenza delle altre bands di J-Rock che attualmente sono sbarcate nel Vecchio Continente (ancora una volta tramite la Germania), questo combo sembra essere impregnato di un'anima molto Street Rock, di quello buono, dal sapore fortemente americano (veramente ottime le partiture di chitarra, dai riffs delle strofe alle ariose aperture sui solos) , in cui spesso accelerazioni ed "incazzature" Nu Metal, con tanto di vociona filtrata (vedi 'Maggots'), contribuiscono a dinamicizzare il dischetto. Se poi, si vuol condire il tutto con spruzzate di Prog Metal ('D.L.N.' su tutte) o di ironici richiami al Rockabilly più elettrico possibile (vedi la divertente 'Namaatatakai Ame To Zaratsuita Jyounetsu' oppure 'Shadow'), allora il buon risultato è assicurato. Certo, non tutto è scontato, ma quando si possiede una particolare alchimia che si basa sulla sapienza e sulla tecnica musicale, beh, allora non bisogna stupirsi se questo 'Nameless Liberty Underground' (o più semplicemente 'NIL') risulta veramente un buon dischetto che potrebbe essere un ottimo biglietto da visita per tutto un movimento in piena dinamica espansione. 12 songs, alcune diversissime da altre, in cui il minimo comune denominatore è, comunque, la voglia di creare un qualcosa di estremamente piacevole all'ascolto. Un grandissimo merito della bontà del sound di questi The Gazette, risiede nella voce del singer Ruki, dal timbro avvolgente e dall'interpretazione da Teatro Kabuki, formatasi su un ventaglio stilistico che passa dal Death Metal all'Hair Metal più classico. Bellissimo, infine, il mega singolone dell'album, una semi ballad dal sapore vagamente Pop Goth, ovvero quella 'Cassis' che sembra essere entrata nel cuore e nella mente dei kids Jappo. Fra le bands Visual Kei, i The Gazette hanno pienamente il merito di ricoprire il titolo di top act, in grado di portare avanti un sound a cui noi europei non siamo minimamente abituati. Grandi.