Dopo una breve introduzione di poco più di un minuto, “
Decypher” ci dà il benvenuto nel cervellotico debutto dei
Cryptosis. Il parallelismo con i redivivi
Vektor è praticamente spontaneo, non solo per lo split con loro (pubblicato a febbraio) e il tour condiviso annunciato (e poi cancellato causa COVID), ma anche perchè musicalmente i Cryptosis sono pesantemente ispirati dalla band americana. Infatti questo trio olandese propone un tech-thrash in cui le tematiche e le atmosfere sci-fi sono preponderanti. Questa componente è accentuata maggiormente in brani come “
Death Technology”, “
Prospect of Immortality”, “
Mindscape” o altre, andando a trattare alcune delle più terrorizzanti tematiche che ruotano attorno a cyborg, intelligenza artificiale, futuri governati dalle macchine in realtà aumentata e cose di questo genere.
I
Cryptosis nascono dalla radicale mutazione genetica dei
Distillator, band thrash in stile
Havok,
Harlott o
Nervosa, che si è resa conto che se l’intenzione era quella di sopravvivere, avrebbe dovuto evolversi. Infatti la formazione è esattamente la stessa, ma con nome, stile e attitudine differente. Infatti
Bionic Swarm non è assolutamente da considerare il terzo disco dei
Distillator, ma a tutti gli effetti il primo di una band differente. Il terzetto di Enschede ha avuto il coraggio di ricominciare da zero, riuscendo addirittura ad ottenere sin da subito un contratto con
Century Media.
Laurens Houvast, frontman e portavoce della band, alterna riff tecnici e veloci, accordi lunghi, quasi atmosferici e ritmiche forsennate, arricchendo il tutto con vortici di assoli veloci e chirurgici. Pezzi efferati e veloci come “
Game Of Souls” o “
Transcendence” sono in grado di portarci direttamente in un’altra dimensione. “
Mindscape” invece è un pezzo che sembra uscito da un recente album dei
Behemoth. Le atmosfere eteree, gli accordi distorti e malinconici, i bmp non troppo alti e la voce di Houvast praticamente urlata: pare un pezzo di
I Loved You At Your Darkest.
Bionic Swarm è in grado far ottenere alla band un posto in quel gotha di band che stanno provando a rinnovare un genere oggettivamente limitato e chiuso come il thrash metal. Sicuramente i
Cryprosis, per tornare al parallelismo iniziale, non sono i nuovi
Vektor, ma chissà se tra qualche anno potranno essere equiparati agli Dèi del thrash moderno. Intanto hanno mosso il primo passo in quella direzione.
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