Delle volte è proprio difficile riuscire a scrivere una recensione … non è un problema di trovare le parole, ma più che altro è il “terrore” di non riuscire a trasmettere le incredibili sensazioni trasmesse dall'ascolto di un album che ci ha colpito sin dal primo ascolto … Il terzo SPETTACOLARE platter dei canadesi
Spectral Wound è proprio questo, una sfida personale per la comunicazione …Se il precedente
“Infernal Decadence” era “solo” un ottimo album di metallo nero, questo
“A Diabolical Thirst” è la sublimazione di attitudine, ispirazione e filosofia di vita... L'apertura di questo trattato di arte nera è sapientemente affidata a
“Imperial Season Noire”, un pezzo semplicemente BLACK METAL , con screaming infernale, chitarre malate e melodie “accattivanti”, sorrette da una sezione ritmica che, senza strafare ci indica la via dell'inferno … Il modo migliore per capire cosa ci attenderà … La seguente
“Frigid And Spellbound” (non a caso scelto come primo “singolo” dell'album) rientra invece nella categoria “superiore” , in quella sezione dove risiedono i brani da tramandare ai posteri e intorno ai quali, volendo, si potrebbe costruire una carriera … Le chitarre tessono melodie ancestrali e la batteria ci sferza come una tempesta di ghiaccio, fino a che un breve, ma intenso break acustico, sembra volerci “salvare”, ma l'illusione durerà veramente poco perché di li a poco la tempesta nera riprenderà con il suo vorticoso incedere. In questo brano, così come nel seguente
“Soul Destroying Black Debauchery”, o in
“Fair Lucifer Sad Relic" (secondo estratto promozionale dell'album) il classico sound canadese a la
Forteresse incontra le cristalline influenze finlandesi (
Sargeist/
Behexen su tutti) per materializzare colate melodiche di glaciale estrazione, sorrette da uno screaming magistrale e da una sezione ritmica devastante. Unica, gradita concessione dell'album all'innovazione, è la sulfurea e monolitica
“Mausoleal Drift” (che riporta alla mente
“Imperial Thanatosis” dal precedente album) dove a parti lente, angoscianti e doomish oriented , i nostri cinque demoni fanno da contraltare con accelerazioni ancora più intense e nere rispetto a quelle di tutte le altre songs messe insieme, quasi a volersi “scusare” per essersi allontanati così tanto dal sacro sentiero della tradizione black …
“Mausoleal Drift” è il classico brano che non puoi stancarti di ascoltare tale è la qualità, tali sono le emozioni e le immagini che ti si materializzano durante l'ascolto … E' quasi surreale come , anche il mainstream musicale voglia imporci un'unica piatta visione totalizzante e come invece il black metal, con i suoi personaggi veri e unici continui a rifiutarsi di imbastardirsi, continuando a portare avanti fiero il discorso delle origini, senza cedere di un millimetro e senza mai darsi per vinto ai continui attacchi ... Se siete tra quelli che avete ripudiato “il sentiero della mano sinistra” per mettervi occhialini da finto intellettuale, avete iniziato a parlare pacatamente per darvi un tono, e ripetete come un mantra le solite ca***e, state lontanissimi da questo trattato di fiera coerenza e onestà, perché questo è puro ed incontaminato “METAL NOIR QUEBECOIS” .