Giunti al terzo album, i
Septagon si evolvono verso un Thrash dal tocco più moderno grazie anche al drumming del nuovo arrivato Daniel Build.
Niente di rivoluzionario, parliamo sempre di Thrash metal classico e veloce, con mid-tempo e tanta melodia.
Come ho già avuto modo di dire in una precedente loro recensione, il trademark del gruppo sono le vocals di Becker chiare, limpide che ricordano nella timbrica Joey Belladonna degli Anthrax, anzi il gruppo americano è più di una volta omaggiato in canzoni quali "
Garden Of Madness" o "
Strange Times" che sembrano outtakes di Persistence Of Time.
Le melodie la fanno da padrona in canzoni che non sono mai parossistiche o intricate, potendo contare sull'armonia più che sull'impatto frontale nonostante la carica indubbia di pezzi quali "
The Rant" dal drumming terremotante o "
Demon Divine" che apre il lavoro incanalandoci da subito sul tipico binario Melodic - Thrash del combo.
Un arpeggio vagamente slayeriano apre "
Kill The Boogyeman" che dopo un intro melodico esplode in una cavalcata metal irresistibile, mentre la titletrack ha un riffing a mitraglia ed è un pezzo duro pur non disdegnando la vena melodica nel chorus e se la gioca alla grande con "
Vendetta" altro proiettile Thrash di tutto rispetto.
La produzione è potente e cristallina e ci offre un prodotto ineccepibile che farà la gioia di chi ama un certo tipo di Thrash dalla forte impronta moderna.
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