Da quella variegata fucina metallica denominata
NWOBHM riemergono nel 2021 i
Glasgow e lo fanno grazie all’attenta opera “archeologica” della
AOR Heaven.
Scozzesi (ma va?), con un albo (pubblicato originariamente dalla Sonet nel lontano 1987) che prende a prestito il prefisso della città da cui provengono, i nostri propongono un intrigante ibrido tra
AOR e
hard-rock, collocandosi nel medesimo raggio d’azione di formazioni come Magnum, Heavy Pettin’, Lionheart, Grand Prix e Grim Reaper.
“Zero four one”, a cui ha contribuito anche il celebre
Don Airey, è un buon esempio della ricca germinazione di un movimento che alla fine degli anni ottanta aveva già esaurito la sua spinta primordiale e assorbiva altresì suggestioni melodiche “americane”, nel tentativo di rendere più “appetibile” la proposta.
A ben sentire, forse le modulazioni vocali abbastanza espressive ma non molto estese di
Michael Boyle non erano particolarmente adatte al genere, ed è per questo che il
vocalist appare più a suo agio nell’
anthem Helix-
esco “
We will rock” che non nella pomposa "
Will you be mine”, la
bonus track (tratta da un singolo del 1988) di questa riedizione dell’opera.
Andiamo certamente meglio in “
Secrets in the dark”, altro brano dalle melodie “adulte” in cui però
Boyle domina con maggiore sicurezza le sue influenze
Perry-iane e un approccio analogo si può apprezzare nella discreta “
Meet me halfway”, nella riuscita "
Under the lights” e nella graziosa ballata "
No more lonely nights”.
Tra i momenti piacevoli del programma annoveriamo anche il crescendo emotivo della notturna “
Back on the run” e le vibranti pulsazioni di "
Breakout”, mentre leggermente meno efficace appare il clima “sintetico” di “
My heart is running with the night”, con cui concludere le annotazioni su un album decisamente “figlio dei suoi tempi”, che merita l’attenzione di tutti gli implacabili indagatori del
rock albionico.
A beneficio di questi ultimi, aggiungo infine che la nuova stampa del disco è limitata a cinquecento copie, è disponibile esclusivamente tramite il
mailorder dell’etichetta tedesca ed è impreziosita dalle note di copertina di
Dave Reynolds e dal mastering di
Chris Lyne.
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