Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:42 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. DANGER IS IMMINENT
  2. MALICIOUS SOULS
  3. COUNT YOUR BLESSINGS
  4. GORGON
  5. STAR-CROSSED CITY
  6. FLEE THE PHANTOM
  7. BELOW THE MAUSOLEUM
  8. DEALIN' DEATH
  9. MULTITUDES OF TERROR
  10. THE COURT OF CALIGULA

Line up

  • A. Axetinctör: bass
  • S. Genözider guitars
  • M. Outlaw: guitars
  • L. Steeler: vocals
  • G. Deceiver: drums

Voto medio utenti

Gli avvoltoi sono tornati, dopo due anni di distanza dal precedente full che sanciva anche il primo album sotto l’egida della grande Metal Blade Records eccoli col terzo capitolo.
La formula non cambia di un millimetro, anzi viene affinata con l’impatto speed/ thrash metal ottantiano che aggiungendo della solida melodia heavy irrobustisce la soluzione più che rodata.
La band prende il largo con “Malicious souls”, preceduta dalla breve strumentale “Danger is imminent”.
Riff iniziale che profuma di old school; raffica pesante di pure rasoiate veloci thrash metal con un’influenza primi Exodus e il singer L. Steeler dalla voce perfetta per questo genere, beffarda e con esplosivi acuti.
Le chitarre in sede di assolo sono una colata melodica con interventi in armonizzazione; la produzione è volutamente retrò con i cori pronti a scattare.
Gorgon” è epica con l’apertura melodica delle chitarre gemelle che lasciano campo a una cavalcata heavy thrash metal dal leccarsi i baffi; i riffing sono serratissimi e tagliano come lame.
I cori puliti in contrapposizione al singer istrionico bilanciano il tutto; il solo è puro heavy metal.
Come resistere all’up tempo di “Star-crossed city”, qui la vecchia scuola impera basta sentire l’incrocio di riff.
Brano che sembra ispirato alla famigerata città “Croce Del Sud”, chi ha letto o anche solo guardato la serie “Ken Il Guerriero” sa di cosa parlo; i chorus da battaglia ti spingono a cantare con l’intermezzo maideniano ma più maligno e sporcato.
Si parte di nuovo a razzo con “Flee the phantom”, brano ispirato alla celebre serie televisiva francese di culto degli anni sessanta “Belfagor, Il Fantasma Del Louvre”.
Anche qui l’influenza del compianto Paul Baloff e co. è presente con un impatto speed/ thrash metal, il solo è da far rizzare i peli, breve ma melodico il giusto.
Chiude il tutto “The court of Caligula”, mid tempo serrato che fa andare su e giù la testa, non è possibile non farsi conquistare da questo pezzo granitico.
Il singer è veramente perfetto e instilla veleno con l’appoggio melodico nel chorus dei cori; solo da paura che denota le capacità tecniche delle due asce.
Un grande come back per questi tedeschi, certo non sono e non saranno mai portatori di novità ma sanno veramente interpretare con passione ciò che fanno.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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