Tornano dopo ben 8 anni dall’ultimo
“Skull” gli
Evile, alfieri di un Thrash Metal dalle tinte che più old school non si può. Pur infatti non avendo mai pubblicato dischi eccezionali o che facessero scendere la lacrimuccia ripensando ai “bei vecchi tempi” (cit.), la band inglese è sempre riuscita a trasmettere in musica la passione per un genere che molto probabilmente nel 2021 è arrivato alla saturazione, ma che non fa mai dispiacere sentire, ovviamente se suonato bene. E qui casca l’asino.
“Hell Unleashed”, questo il titolo dell’ultima fatica della band, viene pubblicato come detto sopra dopo 8 anni dall’ultimo disco di inediti, e che ha visto in questo lasso di tempo l’abbandono e il rientro del chitarrista di
Ol Drake, che nel frattempo si è occupato anche delle linee vocali andando a sostituire il fratello
Matt che ha lasciato il gruppo nell’Agosto del 2020. Parecchi cambi di lineup, che non sono andati proprio a beneficio di questo nuovo album.
Va subito detto che
“Hell Unleashed” non è tremendo, anzi. Suona alla grande, gli strumenti sono tutti ben presenti a livello sonoro, la durata non è eccessiva. Ma allora qual è il problema? Una forte pochezza di idee, tranne per alcune eccezioni che vedremo, mista a un grande senso di riciclo.
Le ottime impressioni scaturite con la Titletrack, scelta come primo singolo, e la successiva
"Gore", durante l’ascolto effettivo del disco vanno piano piano affievolendosi.
“Incarcerated” viaggia su una calma piatta per tutta la sua durata, con riff chedovrebbero esplodere da un momento all’altro, ma che fanno venire costantemente domande del tipo “Questo l’ho già sentito qui…questo lì, e quest’altro invece là!”.
“Paralysed” e
“Disorder” riportano un po’ di vita in un disco dove per buona metà dell’ascolto risulta quasi noioso da sentire, con ottimi ritornelli costruiti finalmente su riff degni di essere chiamati tali, ma ci pensa
“War Of Attrition” a spegnere di nuovo il tutto con un pezzo che sembra un copia incolla della peggior canzone degli Slayer. Ulteriore punto che vorrei portare all’attenzione è la voce di
Drake, alla sua prima prova dietro il microfono. Sia chiaro, in una band Thrash la prima cosa che non ci si aspetta di trovare è un cantante dalla voce cristallina o iper talentuosa, ma perlomeno con un po’ di carisma. Purtroppo, lo stile di
Drake risulta tremendamente monocorde, il che non aiuta a sollevare le sorti del disco. Sul finale si trovano un po’ più di idee, con
“Zombie Apocalypse”, una cover dei Mortician eseguita molto bene, e
“Control From Above” bella spedita.
Dopo l’ottimo
“Skull” mi aspettavo davvero un bel disco dagli
Evile, che avevano dimostrato nei primi dischi di avere due palle così, seppur con un sound molto derivativo.
“Hell Unleashed” è invece, a conti fatti, una delle mie delusioni dell’anno. Sufficiente, ma troppo pasticciato e concentrato su riff che vorrebbero essere aggressivi, ma non sanno quasi mai di nulla. Una occasione sprecata.