Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2007
Durata:38 min.
Etichetta:Morbid
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. EXTERMINATION (INTRO)
  2. HIDDEN BY DISGUISE
  3. SEDUCER OF MANKIND
  4. BLOODMARKED
  5. UNTIL YOU KILL YOURSELF
  6. SMOULDERING HUMAN COMPOST
  7. ...AND SHE LOVES ANAL
  8. AN OBSENDING END
  9. END OF A DECADE
  10. OUTRO

Line up

  • Stefan Bays: bass
  • Hazim Fouad: drums
  • Thomas Granzow: guitar
  • Carsten Scholz: vocals

Voto medio utenti

Già dal monicker si capisce che non abbiamo certo a che fare con un gruppo power o una cover band degli Abba, ed infatti i Resurrected sono dieci anni che spargono il verbo del brutal death metal in tutto il globo. La copertina poi non è esattamente di quelle che ti fanno pensare a prati in fiore o a paesaggi incantati, così come i titoli delle canzoni, che affondano le proprie radici sanguinolente e traggono ispirazione probabilmente dai film splatter/gore più estremi del pianeta.
E invece il disco parte con un tappeto di doppia cassa, tastiere epiche a profusione e un cantanto al limite degli ultrasuoni...BUHAHAHA! Ovviamente sto scherzando, visto che l'immancabile intro di rito "Extermination" è essenzialmente composta da suoni sinistri e dai lamenti da una donna che probabilmente sta per tirare le cuoia. Il disco entra nel vivo con "Hidden By Desguise", pezzaccio brutal con la batteria che sembra più una dragamine, chitarre pesantissime e grugniti gutturali e profondi a condire il tutto. Insomma, brutal death metal! Stupisce a metà brano l'assolo di clavicembalo...ok,ok...basta stronzate...Le urla riprendono con "Bloodmarked", dove i ritmi si fanno opprimenti e lenti, quasi sabbathiani, rendendo il pezzo opprimente e granitico, con un muro di chitarre che sembra stia gravando sulla nostra testa da quanto è pesante. "Until You Kill Yourself" è una via di mezzo, in grado di coniugare una velocità di esecuzione non smodata e break dove sono i tempi lenti a farla da padrone. Certo, non che questo intacchi la brutalità del disco, ma sicuramente permette di spezzare il suo andamento e di riprendere fiato ogni tanto, il che per un album brutal death metal non è poco.
Passando alla produzione, direi che il lavoro svolto dietro al mixer è adeguato alla proposta musicale dei Resurrected: si è evitato infatti di andare a creare un minestrone di suoni che avrebbe compromesso la godibilità (il termine va letto ed interpretato tenendo ben presente il genere musicale di cui stiamo parlando) di "Endless Sea Of Loss".
Questi quattro tedeschi sono in giro da dieci anni, quindi possono vantare una certa esperienza in ambito estremo, che emerge nei solchi di questo disco. Chiaramente non stiamo parlando di mostri sacri come Suffocation, Nile, Origin o Psycroptic, ma anche i Resurrected hanno qualcosa di truculento e macabro da dire, come testimonia questa loro quinta fatica in studio. Avanti così, allora!
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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