Da buon nostalgico del piffero quale sono, non potevo certo perdere l’occasione di recensire la reissue di quel piccolo gioiellino della NWOBHM,
“All For One” degli scanzonatissimi
Raven. Un ottimo lavoro quello fatto dalla
High Roller Records, che decidendo di riportare alla luce questo lavoro degli inglesi, potrà far conoscere alle nuove generazioni (questi giovani!) un disco che penso tutti gli amanti di queste sonorità conoscano a menadito.
Se infatti i primi due dischi dei
Raven, rispettivamente
“Rock Until You Drop” e
“Wiped Out”, avevano posto le basi per un heavy metal che si tingeva gradualmente di tinte Speed, quasi Thrash, e che avrebbe influenzato poi molti gruppi che sarebbero esplosi negli anni successivi,
“All For One” cambiava leggermente direzione mettendo un po’ di varietà musicale in un album che a mio parere, rappresenta il picco assoluto dei fratelli
Gallagher e
Rob “Wacko” Hunter.
Tripletta da far smuovere anche i più pigri, quella posta all’inizio dell’ascolto con
“Take Control”,
“Mind Over Metal”, e
“Sledgheammer Rock”, con la voce di
John Gallagher squillante, ma energica e con la voglia di spaccare tutto. Ecco, spaccare tutto, ho sempre trovato calzante questa definizione per definire al meglio la musica dei
Raven, dove tutto ciò che si sente è una passione grande come una villa di Hollywood, e viaggiando fra le varie
“Hung, Drawn And Quartered”, o l’anthemica Titletrack ce ne si rende conto subito. Un po’ di varietà dicevo inizialmente, e con
“Run Silent, Run Deep” si ha un attimo di respiro con un ritornello che sprizza un po’ di epicità, mentre
“Athletic Rock” condensa in 5 minuti scarsi tutta l’attitudine di questi tre pazzi, e che poi niente è altro che il termine con il quale la critica definì lo stile dei Raven, oltre che il loro abbigliamento on stage.
Presenti su questa edizione la cover di
“Born To Be Wild” degli Steppenwolf e
“Inquisitor” con Udo Dirkschneider degli Accept come ospite (al tempo prossimi alla pubblicazione di “Balls To The Wall”), ottimamente riuscita la prima, e bella tirata in termini di riff la seconda. Chiudono
“Ballad Of Marshall Stack” che in certe parti di chitarra sembra anticipare i Running Wild,
“The Power And The Glory”, presa dalle sessioni di registrazione di
“All For One”, ma che farà la sua comparsa sul successivo
“Stay Hard”, e una versione live di
“Mind Over Metal”, che in pochi minuti mostra che animali da palco erano i
Raven al tempo.
“All For One” è un disco che rappresenta senza mezzi termini la NWBOHM nel suo picco massimo, la quale da lì a poco sarebbe precocemente scomparsa. E seppur sia una ristampa, se il metal classico è ciò che amate più di voi stessi, l’acquisto è consigliatissimo. Ma poi non venite a lamentarvi se comincerete a cantare il ritornello della Titletrack senza riuscire a smettere, io vi ho avvisato.
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