Copertina 6

Info

Anno di uscita:2006
Durata:26 min.
Etichetta:Autoprodotto

Tracklist

  1. BUTTERFLY
  2. VIOLE(N)T
  3. APATHIA
  4. PENSIERO LIBERO
  5. SEDUCTEVIL
  6. INSIGHT
  7. IPOCRITA

Line up

  • Christian Targher: guitar, vocals
  • Matteo Targher: guitar, vocals
  • Davide Filz: bass, vocals
  • Michele Shonsberg: drums, sampler
  • Daniele Shonsberg: guitar, vocals

Voto medio utenti

Parlando del loro primissimo demo su queste stesse pagine avevo riscontrato, seppur nella brevità di sole due tracce, il tentativo dei Noise Keeper di affrancarsi dai modelli dominanti del new-metal/crossover e malgrado un suono ancora un po’ troppo acerbo, apprezzato questa potenzialmente interessante dissociazione da una piuttosto diffusa forma di pedissequa omologazione.
Con questo Cd autoprodotto dall’eccellente e curatissima veste grafica i ragazzi di Folgaria aggiungono la componente di “sostanza” a quella della “forma” e mi consentono di formulare un giudizio maggiormente articolato.
Innanzi tutto dobbiamo rilevare una maturazione delle costruzioni musicali che si giovano anche di una registrazione più dinamica e discretamente equilibrata, così com’è ancora una volta lodevole, benché priva di effetti “traumatizzanti”, la ricerca di una propria via all’interno di canoni stilistici ormai piuttosto codificati che consente di rintracciare in “InSight” scorie sostanziose di maestri del settore quali Korn e Slipknot senza però che queste comportino l’adagiamento ad una sterile ed eccessivamente evidente clonazione.
Nonostante ciò, solo raramente i brani del dischetto convincono completamente, mancando di quella fluidità e di quella forza di persuasione che, pur nei frequenti cambi di tempo e d’umore, contraddistinguono i migliori “esemplari” di quest’affollatissimo ecosistema musicale.
Lo stesso esperimento d’espressione lirica in madrelingua, di per sé alquanto “rischioso”, non sortisce risultati particolarmente esaltanti, consigliando ai coraggiosi Noise Keeper di rendere maggiormente personali i loro testi o, eventualmente, privilegiare l’inglese, meno “impegnativo”, come interfaccia “oratoria” delle loro composizioni.
Tra i brani migliori per incisività e capacità traente segnaliamo sicuramente l’apripista “Butterfly”, “Viole(n)t”, la title-track, e, tra quelli cantati in italiano, “Ipocrita”, mentre altrove, come già accennato, alcune buone intuizioni vengono un po’ frenate da una certa difficoltà di “fruizione” e coinvolgimento.
I progressi rispetto al poco ascoltato in passato sono comunque senz’altro rimarcabili, ma sinceramente forse non quanto mi sarei aspettato … Vorrà dire che ci vorrà ancora un po’ di lavoro per trasformare una sufficienza piena in una valutazione più generosa, che ritengo essere sicuramente alla portata dei nostri nu-metallers trentini.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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