Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2021
Durata:25 min.
Etichetta:Everlasting Spew Records

Tracklist

  1. FOGGY DIMENSION
  2. PRIMEVAL IGNORANTIA
  3. GROTESQUE PARSIFAL SUCURANDUS
  4. CIRCULAR DEFICIENCY
  5. BALORDICUS
  6. LATENT PRIMORDIUM
  7. HYMN TO UNGAINLY CORPULENCE
  8. INCAPACITY
  9. MARGINAL PRESENCE
  10. BIFOLCUS

Line up

  • Giorgio Trombino: guitars, bass
  • Mario Musumeci: vocals
  • Paul Bicipitus: drums

Voto medio utenti

Il minaccioso figuro che campeggia in copertina unito alla scelta del monicker sono un monito per chiunque voglia cimentarsi nell'ascolto di questo "Homo Homini Brutus": se il death metal nella sua accezione più ignorante, diretta, becera appunto, non è nelle vostre corde fareste meglio a girare al largo da questo disco; se al contrario vi piace sguazzare in questa porcilaia musicale con questo disco troverete pane per i vostri denti: il progetto Becerus nasce dalla mente di Giorgio Trombino (Assumption, Haemophagus, Dolore, Undead Creep) e Mario Musumeci (Balatonizer) con il dichiarato intento di rendere il giusto tributo al death metal anni '90, strizzando l'occhio soprattutto a formazioni come Cannibal Corpse, Broken Hope, Monstrosity e facendolo nella maniera più ignorante e brutale possibile. Ma attenzione, questo non significa che i Becerus non prendano il death metal dannatamente sul serio, e vi basteranno pochi ascolti di "Homo Homini Brutus" per rendervene conto: brani brevi e ficcanti, che non lasciano riprendere un attimo il fiato e che sono un vero compendio di riff death metal vecchia scuola in cui la furia esecutiva convive con assoli morbosi, lancinanti e non privi di gusto e stacchi groovy che puzzano di Broken Hope e Baphomet lontano un miglio. D'altronde Trombino e Musumeci sono veterani della scena e se ne intendono parecchio in materia, e canzoni come "Primeval Ignorance", "Incapacity", "Balordicus" o "Circular Deficiency" ne sono un fulgido esempio, nonostante la scelta del gruppo di non proporre dei veri e propri testi ma solo dei grugniti animaleschi, peraltro piuttosto convincenti, possa fare storcere il naso a qualcuno.
"Homo Homini Brutus" è un disco diretto, senza fronzoli, divertente che sicuramente vi farà scapocciare sia nei frangenti più veloci che in quelli più groovy e in 25 minuti vi farà rivivere l'epoca d'oro del death metal.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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