I
Motorjesus sono ormai una certezza, un pò come gli Airbourne. Una di quelle band dalle quali sai esattamente cosa aspettarti, ma ogni volta ti gasano con una botta di adrenalina e ottani. I rockers di Mönchengladbach pubblicano il sesto album in studio in una ventina di anni di carriera ed ancora una volta si tratta di un incendiario assalto hard rock metallizzato, energy-dirty rock con una spruzzata di grezzume punk e stoner. Un pò di Judas Priest, un pò di Motorhead, un pò di Truckfighter, giusto per rendere l'idea ed il clima generale.
Album diretto e ficcante come un proiettile, senza fronzoli o manierismi. Fin dall'iniziale "
Drive trough fire" il ritmo è bello teso e convulso, le chitarre tagliano l'aria con riff semplici ma pieni di testosterone ed assoli puntuali, mentre
Chris "Howling" Birx ci aggiunge la sua intonazione da macho-biker stradaiolo.
Le canzoni parlano di corse in auto, benzina che brucia, alcool che scorre, risse, amore, sesso occasionale e vita "on the road", come previsto dal rock più ruspante fin dalla notte dei tempi.
Anche se la faccenda può sembrare un pò ripetitiva, il segreto è quello di sparare la musica a tutto volume e lasciarsi sbattere senza tanti pensieri da pezzi Saxoniani come "
Battlezone" (immaginate una "Motorcycle man" più rokkettara e germanizzata) o sferzate Motorheadiane tipo "
Car wars" o "
Hellbreaker" dove si scapoccia di gusto ed i ritornelli sono già belli pronti per i concerti.
La formazione tedesca ha anche il vantaggio di possedere una buona verve melodica, con parti vocali sempre molto catchy e memorizzabili che si coniugano bene con il tiro aggressivo classic metal. Episodi come "
Beyond the grave" o "
Firebreather" non sono certo innovativi, ma funzionano perchè trasmettono la torrida visceralità del rock cazzuto e virile. Sciabordate chitarristiche, ritmiche selvagge, refrain immediati e calore che scioglie il ghiaccio. Formula semplice, talvolta più rabbiosa e veloce, talvolta più ragionata ed orecchiabile, ma sempre funzionale allo scopo: mantenere alta la bandiera del buon vecchio rock'n'roll.
I
Motorjesus proseguono per la propria strada tracciata nel solco della tradizione, con una spolverata di modernità nei suoni e nella produzione. Hard band solida come roccia, tetragona ed irremovibile alle contaminazioni, puro dirty-rock bombastico.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?