Meravigliosamente a cavallo tra
Alan Parsons Project, i
Genesis di Gabriel, qualche apertura un pò
Supertramp ed un gusto per la melodia malinconico ed ombroso, tornano i veterani
Kayak, olandesi, qui al loro milionesimo album (sono attivi dal 1973!) a titolo "
Out of This World".
E devo ringraziare il mio amore (passato?) per i
Pain Of Salvation, visto che mi sono (ri)connesso ai Kayak grazie al fatto che, al basso, vantano quel
Kristoffer GIldenlow non solo fratello del ben più noto Daniel, ma anche musicista eccelso.
L'album si snoda attraverso momenti molto diversi tra di loro: si parte benissimo con la stupenda title track, seguita da una traccia quasi pop come "
Waiting"; i saliscendi saranno la parola d'ordine in questo album, e quindi posso citarvi liberamente un brano che fa quasi Toto come "
Traitor's Gate", la dolcissima "
The Way She said Goodbye", "
Mystery" che sembra di Neal Morse, una "
One by One" cantata proprio da Kristoffer, e che voce, che interpretazione … Vi faccio storcere il naso se vi dico che mi sembrava un lento tratto da un musical?
Produzione pulita e 'sincera', e dei musicisti di fronte ai quali togliersi il cappello, arrangiamenti benedetti dal cielo e, una volta tanto, un album tranquillo, calmo, piacevole, che si prende il vostro tempo con una carezza, che vi regala un po' di pace e di spazio, in questo mondo inscatolato. Fa bene al cuore, certa musica.
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