Se dico “Noble Savage”, sono abbastanza sicuro che tutti gli amanti dell’Epic Metal sapranno sicuramente a cosa mi riferisco, ovvero a quel gioiellino musicale pubblicato dai Virgin Steele nel lontano 1985. Ma se dovessi dirvi
“Nightmare Theatre” degli
Exorcist? Penso che veramente in pochi si ricorderanno di questo progetto, messo su da
David Defeis in persona, poco dopo l’abbandono di Jack Starr dalla band.
Infatti, quando nel 1984 quest'ultimo lasciò il gruppo per discordie sulla via musicale da prendere, pensò di portare in tribunale
Defeis per decidere chi fra i due avesse il diritto di usare il monicker per le pubblicazioni future. Il risultato ovviamente lo sappiamo tutti, ma ciò che è interessante è il fatto che
Defeis decise di non starsene con le mani in mano durante questa contesa burocratica, e assieme ad
Edward Pursino, entrato da poco in collaborazione con il cantante statunitense, fondò una band chiamata
Exorcist e pubblicò
“Nightmare Theatre” nel 1986, un anno dopo la release di "Noble Savage". Quello che colpisce soprattutto, è la scelta di non usare i veri nomi dei musicisti, ma nasconderli dietro pseudonimi abbastanza discutibili come
Marc Dorian o
Damien Rath. Lo stesso
Defeis negli anni seguenti affermerà che di
“Nightmare Theatre” si occupò solo della produzione, ignorando chi fossero i ragazzi responsabili della musica, ma nell’ascolto penso lo smascheramento venga da sé in maniera anche molto intuitiva.
Nonostante lo stile musicale degli
Exorcist sia lontano anni luce da quello più raffinato e pieno di pathos dei Virgin Steele, essendo più orientato a una sorta di Black/Speed Metal primordiale, ci sono alcuni marchi di fabbrica che non riescono a nascondere la vera identità dei musicisti dietro i nomignoli finti della lineup.
Prendiamo
“Burnt Offerings”, che sembra uscita direttamente da una b-side di “Black Metal” dei Venom, dove però lo stile vocale di
Defeis è altamente riconoscibile, seppur nascosto dietro continue tonalità basse e ruggiti.
”Possessed” continua sulla stessa linea, e assieme a
“Riding To Hell” sembra di star a sentire come un fratello gemello di “Power From Hell” degli Onslaught, con riff al limite del Thrash ed assoli in perfetta linea con quelli del genere che da lì a poco sarebbe emerso in tutta la sua potenza.
Per chi conosce invece a menadito la carriera dei Virgin Steele, riconoscerà in
“Call From The Exorcist” un pezzo molto famoso della band americana. Parlo di
“Fire Of Ecstasy”, presente sul secondo atto di “The House of Atreus” del 1999, che ricalca in maniera chirurgica l’andazzo di quella canzone. Andazzo che è presenta ancora in
“Black Mass” e
“Queen Of The Dead”, questi presenti invece sull’penultimo lavoro di inediti dei VS, “Nocturnes Of Hellfire & Damnation” del 2015. Curioso che
Defeis, proprio in quell’anno ammise che i pezzi di “Nocturnes…” sarebbero stati completamente inediti, quando invece quelli presenti su
“Nightmare Theatre” sembrano proprio gli stessi e, lasciatemelo dire, registrati anche meglio. Chi ha ascoltato “Nocturnes..” capirà sicuramente cosa voglio dire. L’intero songwriting che gira attorno a
“Nightmare Theatre” è composto da demoni, streghe, possessioni e quant’altro, che sembra perciò prendere ispirazione dagli album dei Mercyful Fate.
Quella degli
Exorcist è perciò una storia tanto corta, quanto interessante. La reissue di “Nightmare Theatre” però, è un occasione per poter rispolverare un lato della band di
Defeis e soci che non si immaginava di poter sentire, e che è rimasta all’oscuro probabilmente per fin troppo tempo.