Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2007
Durata:95 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. WE BROUGHT THE ANGELS DOWN
  2. BLACKSONG
  3. DUKE OF LOVE
  4. ARE YOU READY
  5. COLD SWEAT
  6. DRUM SOLO
  7. OUT TO EVERY NATION
  8. GUITAR SOLO
  9. STRAIGHT THROUGH THE HEART
  10. GODLESS AND WICKED
  11. SOULBURN
  12. DEVILBIRD
  13. PERFECT STRANGERS
  14. GONNA FIND THE SUN
  15. THE WHITESNAKE MEDLEY
  16. OUT TO EVERY NATION (2007 STUDIO TRACK)
  17. LONELY IS THE WORLD - LETTERS FROM EARTH (STUDIO TRACK)
  18. SACRIFICIAL FEELINGS

Line up

  • Jorn Lande: vocals
  • Tore Moren: guitars
  • Jorn Viggo Lofstad: guitars
  • Steinar Krokmo: bass
  • Willy Bendiksen: drums

Voto medio utenti

Inizierò questa recensione ammettendo con totale onestà che la carriera solista di Jorn Lande non mi ha mai particolarmente entusiasmato, a differenza della maggior parte delle collaborazioni e dei progetti ai quali il biondo cantante norvegese ha preso parte durante la sua carriera.
Per questo motivo la valutazione del primo album dal vivo della carriera di Lande, basato in buona parte sui brani dei suoi cinque dischi da solista, rischiava di essere molto complicata per il sottoscritto; fortunatamente “Live in America” è decisamente eterogeneo, così come è stata sinora la storia discografica di Lande, e si rivela un prodotto assai godibile.
La nuova uscita della Frontiers celebra il primo concerto di sempre di Jorn negli States, è stato registrato in occasione della settima edizione del ProgPower USA e vede Jorn accompagnato da una line-up priva di nomi altisonanti, ma composta da musicisti che dimostrano un'ottima attitudine dal vivo.
I diciotto brani che compongono questo doppio album coprono buona parte della recente storia di Lande, dagli album solisti alle collaborazioni con Beyond Twilight e Masterplan, regalandoci anche un discreto numero di cover dei grandi classici di Ronnie James Dio e dei Deep Purple, fino all'immancabile medley dei cavalli di battaglia dei Whitesnakes. Jorn ci regala una prestazione di sostanza, caratterizzata da linee vocali non proprio pulitissime ma molto energiche, dimostrandosi un buon interprete anche dal vivo.
Il vero rammarico è l'assenza di qualche brano degli Ark, che avrebbe fatto sicuramente un figurone su questo disco. Probabilmente la ragione di questa mancanza è la stessa che ha portato Lande a separarsi da Ostby e soci!
“Live in America” è quindi consigliato a tutti i fan di Jorn Lande, e per la sua varietà potrebbe interessare anche quelli che ritengono Jorn un songwriter non proprio eccezionale.
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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