Ho scoperto gli
Aphrodite una notte di un mesetto fa, quasi per caso e quasi per gioco, in una delle solite chiacchierate notturne col sommo Graz. Né io né lui eravamo a conoscenza di questa band canadese, nonostante i nostri abbiano già all’attivo un altro album, il debut “
Lust and war”, uscito nel 2019, peraltro presente sulle nostre pagine con una recensione ad opera del mitico Stonerman.
Questo “
Orgasmic glory” è, quindi, la loro seconda prova in studio, ed è stata pubblicata in autonomia dal gruppo stesso. Cerchiamo di capire lungo quali coordinate si sviluppa il sound dei nostri. Abbiamo a che fare con un puro e genuino speed metal di chiarissimo stampo eighties, sulla scia di vecchi gruppi tipo Agent Steel, Savage Grace, e compagnia scappante…
Devo ammettere che musicalmente la band ci sa davvero fare. Il riffing è serrato, le ritmiche anche, la melodia non manca, e anche se non stiamo parlando di mostri di tecnica, i brani funzionano abbastanza bene, le alternanze riff/solos sono efficaci, i cori sguaiati non mancano, e se a questo aggiungiamo l’esigua durata del disco, una mezz’oretta appena, va da sé che i presupposti per la piena promozione ci sarebbero tutti.
Uso il condizionale perché, se è possibile passare sopra alla scarsa produzione che non riesce a valorizzare appieno il sound della band, anche se ben si addice alla proposta old school del trio, altrettanto non si può fare per quanto riguarda la prova vocale di
Tanza Speed. Con tutto l’affetto e la comprensione del mondo, raramente mi è capitato di imbattermi in una singer così stonata, quasi afona, spessissimo fuori tempo, priva di mordente e passione, che punta tutto sulla sua immagina truce da vera metallara dura, ma che non azzecca una nota neanche per sbaglio. Neanche alle competizioni liceali di 30 anni fa mi è capitato di sentire uno scempio simile!
Capirete che la cosa è altamente inficiante e va a danneggiare quanto di buono proposto dai nostri dal punto di vista musicale. Ripeto, i brani funzionano, se siete amanti del genere scapoccerete in allegria per la già citata mezz’ora, ma quando la nostra miss apre bocca, davvero vi scenderà il latte alle ginocchia, e qui non si tratta di voler fare i perfettini o i cacazibetti a prescindere. Qui si tratta di pretendere almeno il minimo sindacabile!
È un peccato, perché “
Orgasmic glory” poteva essere una simpatica e gradevole scoperta, invece finirà, come è giusto che sia, nel dimenticatoio, esaltato soltanto dai sordi, dagli stolti o dagli immancabili soggetti rimasti ancorati stupidamente (inteso senza un reale motivo valido) agli anni che furono (e che nel 90% dei casi non hanno neanche vissuto). Beh, contenti loro, io su queste questioni sono serio e pretendo che vengano affrontate seriamente, mentre ascoltando la “soave” voce di
Tanza l’impressione che si ha è quella di una sonora presa per i fondelli…
7 alla band, 3 alla singer, se la matematica non è un’opinione, il 5 è d’obbligo…