Debutto su
Great Dane Records per il duo tedesco dei
Terminal Carnage (
Markus Zillig alla batteria e
Stefan Walter a chitarra/basso/vocals) che con questo
“The sickening rebirth” si gettano nella mischia dell’affollatissima famiglia Death Metal avendo nel curriculum una carriera spesa in locali band i cui stili spaziavano dal melodic death al thrash.
Introdotti all’ascolto dalla breve intro
“Future shock”, la band parte subito con le armi puntate in direzione dell’ascoltatore con la doppietta
“Involuntary organ donor” e la titletrack che ci fanno capire che non sono interessati a chissà quale modernità sonora, traendo l’ispirazione dagli anni 90 e allo stile codificato in quell’epoca, spaziando con naturalezza dalla scena a stelle&strisce a quella britannica con
Bolt Thrower, Monstrosity,
Death ed un pizzico di
Autopsy nelle parti più rallentate.
Il risultato è gradevole, “pestato” il giusto strizzando l’occhio quando serve all’inserto di arpeggi melodici e riff più ricchi di groove, nella fattispecie quando si tratta di far riprendere ritmo ai brani dopo gli opportuni rallentamenti facendo propria la lezione impartita dalla band di
Karl Willetts & Co.
E son proprio i brani più a la
Bolt Thrower quelli che ho maggiormente gradito fra quelli contenuti in
“The sickening rebirth” –
“Bereaved cry”, “Chaos the new order” e
“Least evil” su tutti – per struttura, consistenza e feeling, in quello che sembra tutto e per tutto un lavoro capace di dare il meglio di sé dal vivo piuttosto che su supporto ottico.
I poco più di trenta minuti di musica dei teutonici meritano la nostra attenzione, sperando che questo progetto abbia più fortuna di quelli intrapresi in passato dal duo
Zillig/Walter e che non si tratti di un episodio isolato, seppur ben pensato e realizzato.
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