Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2021
Durata:40 min.
Etichetta:Dusktone

Tracklist

  1. JARLEN
  2. DISIPPELEN
  3. LIKBÅLET
  4. ENGLEMAKERSKEN
  5. DØDSURET
  6. SKARPRETTEREN
  7. DIABOLISTEN
  8. SVARTBÆKKEN

Line up

  • Uvel: bass
  • Judikator: drums
  • Noctum: guitars
  • Straff: guitars
  • Sorath Northgrove: vocals

Voto medio utenti

Con "Englemakersken" i norvegesi Ulvehyrde, formatisi nel 2018, sono al loro esordio discografico, tuttavia, l'appartenenza dei membri del gruppo a realtà affermate della scena come Beastcraft, Vulture Lord, Sarkom, Isvind e Angst Skvadron fa si che l'album risulti maturo e non certo frutto dell'inesperienza di musicisti alle prime armi.
Il black metal dei Nostri predilige i tempi medi, praticamente costanti per quasi tutti i quarantadue minuti di durata del lavoro, e ci mette al cospetto di un suono oscuro, ricco di groove e dall'atmosfera fredda che, tuttavia, risulta differente da quella che ci si potrebbe aspettare da un gruppo della Norvegia dedito a queste sonorità.
Gli Ulvehyrde, infatti, si propongono sul mercato discografico forti di una spiccata personalità che fa in modo che "Englemakersken" non risenta, in modo sfacciato, di nessun tipo di influenza particolare offrendoci questo incedere cadenzato, a volte vicino al doom, dai risvolti occulti e mistici che sono in grado di dare vita a brani "melodici" (virgolette obbligatorie) ma ricchi di spirito misantropico e di un "sapore" inconfondibilmente nordico nel suo essere sprezzante e solcato da un evidente amore per la propria terra (non a caso i testi sono ispirati alla storia norvegese).
Certo, va sottolineato che l'ascolto dell'album, per via del suo animo monolitico, non è semplicissimo, ma gli Ulvehyrde, se ascoltati con attenzione, rivelano ottime capacità di arrangiamento ed, intelligentemente, inseriscono partiture più veloci che conferiscono dinamicità al suono e fanno da, breve, contraltare, alla pesantezza plumbea del loro suono che, inesorabile, ci accompagna tra boschi innevati ed oscure presenze che sbirciano da dietro le fronde incutendo timore e una strisciante sensazione di mancanza di serenità.
"Englemakersken" è black metal, ma in modo particolare e, proprio per questo, bene ha fatto la Dusktone a credere in questo gruppo che non rivoluzionerà il genere, ma che sa comunque creare le giuste traiettorie sonore in grado di tenere viva la fiamma oscura che in Norvegia, da troppi anni, cova sotto la cenere quasi ignara dei fasti del passato.
Forse, gli Ulvehyrde sapranno portare una boccata d'aria fresca nella scena black del loro paese, per quanto, paradossalmente, la loro musica sia proprio l'opposto di un concetto come quello di freschezza per via del magmatico trionfo di asfissia che si coglie tra le note di un album nerissimo e malato.

Ascolto, dunque, consigliato per quanto poco amichevole e dannatamente spigoloso.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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