Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:44 min.
Etichetta:Rockshots Records

Tracklist

  1. FORTHCOMING PAST
  2. THEY’RE THE ONES TO FALL
  3. HOLD OUT HOPE
  4. ALL OF THE ABOVE
  5. A LETTER
  6. NOTHING MORE
  7. FEEL
  8. THE WILD ONE
  9. SCARS ON ME
  10. THE MEMORIES

Line up

  • Timo Mölsä: guitar
  • Mikko Heikkilä: vocals on 2, 3, 5, 7 ,10
  • Ville Hovi: vocals on 1, 4, 6, 8, 9
  • Aki Salonen: rough vocals on 1, 4, 6
  • Salla Sundberg: vocals on 7
  • Aleksanteri Kuosa: guitar, bass, keyboards
  • Samuli Mikkonen: drums
  • Sami Yli-Sirniö: guitar solo on ”Hold Out Hope” and "Scars on me"
  • Antti Kolehmainen: cello on ”Hold Out Hope” and "The Wild One”
  • John Egerton: opening speech on "Forthcoming Past"

Voto medio utenti

Album di debutto per gli Endless Chain, che poi altro non sono se non l'emanazione musicale di Timo Mölsä, chitarrista e scrittore finlandese, peraltro un 'late boomer' come lui stesso si definisce, visto che si avvicina al mondo del metal solo nel 2016.

Ma a Timo basta poco per entrare nella 'macchina', e portare le sue prime creazioni a compimento: complice l'amicizia con il batterista dei Korpiklaani Samuli Mikkonen, che ascolta i brani e decide di produrre e suonare sull'album, intorno a Timo si crea lentamente una catena infinita (pun intended...) di contatti, collaborazioni, ospitate, che in poco tempo portano alla nascita di codesto album.

Dove siamo, musicalmente? Più o meno dalle parti degli Amorphis di "Elegy", che già di per sé è un bel posto dove essere, con in più qualche apertura che mi ha ricordato i mai troppo compianti Sentenced, più quelli del periodo "Amok" per capirci. La prima traccia, la lunga title track, ha un'atmosfera funerea e tipicamente finlandese, ma molte altre tracce del disco tenderanno invece a pestare e accelerare un po', e penso per esempio a "All of the Above", ma ce ne sono molte altre, dove alle clean vocals si affiancano anche delle convincenti harsh vocals a cura di Aki Salonen.

Piccoli inserti di violoncello e una estrema cura per i particolari rendono "Forthcoming Past" un album davvero da scoprire ed ascoltare; in questo senso, il singolo "Nothing More" credo sia esemplificativo della parte più profonda e introspettiva di un album che sa essere cattivo ma anche estremamente dolce e struggente, come solo i finlandesi sanno fare (e penso a "Feel" che sa quasi di Depeche Mode, o a "The Wild One", acustica e folk, con dei suoni di batteria semplicemente stupendi).

Insomma, un ottimo debutto, se siete amanti della 'beautiful agony', di Miika Tenkula e del freddo incanto della Finlandia in musica.

Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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