Il gruppo del "
vorrei ma non posso".
Sono donne, sono pompate a bestia dalla
Nuclear Blast, suonano classic metal: una combo che sulla carta promette sfracelli ma che in realtà non riesce a smuovere una singola emozione, se non quella della noia e dello stupore che una band così priva di ispirazione possa essere così spinta e, a forza di forze, apprezzata.
Lo sconvolgimento della line-up avvenuto poco prima del disco precedente "
Dance with the Devil" non ha apportato alcuno scossone compositivo nel songwriting odierno delle
Burning Witches che semplicemente nel nuovo "
The Witch Of The North" non riescono a scrivere brani convincenti, fomentanti, sanguigni. Ogni linea vocale non sa di nulla, non c'è mai una scintilla, una idea vincente, un assolo emozionante... un piattume senza riserve e sinceramente stupefacente.
La cosa ci fa anche dispiacere, perchè al netto dei risultati sinceramente imbarazzanti, il genere proposto è "quello giusto", non ci sono sputtanamenti ne' facilonerie, nessuna ricerca di modernità a tutti i costi, solo true classic heavy metal...che però non funziona MAI, ne' nei dischi precedenti con la precedente cantante
Seraina Telli (ed il resto della lineup defezionaria) ne' oggi con
Laura Guldemond, perchè il problema non risiede minimamente nella voce ma nella scrittura di brani assolutamente inoffensivi e banali.
Avoglia a fare video costosi, mettere in mostra la mercanzia, essere ben truccate, ben prodotte e ben pubblicizzate: se mancano l'ispirazione, la classe, l'energia... non c'è figaggine che tenga.
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