Sesto album
e mezzo (parola di
Alessandro Conti, vedere secondo video allegato) per i
Trick or Treat, che, per chi non conoscesse, sono una delle realtà più forti in ambito
ambient/folk/depressive black metal del nostro bello stivale*. Complice il
coviddi, i nostri eroi hanno avuto quella finestra di tempo giusta per assemblare un meraviglioso cofanetto, con dentro di tutto: canzoni mai entrate negli albums, inediti puri, versioni live o alternative di brani già editi e tanto, talmente tanto altro che ci vorrebbe lo stesso Alle a spiegarci sto disco canzone per canzone... Ma
HEY, ce l'abbiamo! Nell'intervista che abbiamo realizzato con il singer emiliano, infatti, Alessandro ci ha spulciato tutto in un approfondito e gustosissimo track-by-track, pieno di curiosità e piccoli dettagli, che rendono "
The Unlocked Songs" ben più che un mero album di b-sides per il completista, ed invece un tassello ricco e curatissimo nella storia della band, con brani arrangiati in una sorta di "macchina del tempo al contrario", dall'ultimo nato (quella "
Hungarian Hangover" che non mi si toglie dalla testa, e sono settimane!) giù giù per pezzi 'zodiacali', brani nati nel periodo
Rabbits' Hill, un pezzo in italiano che parla del Berlusca (
whaaaat??????? testo da tramandare ai posteri, tra l'altro) e indietro fino ad un brano tratto da primo demo, e addirittura, in conclusione, una cover (di chi???) degli Helloween, lì dove tutto ebbe inizio...
Per il track by track siete a posto, quindi, vi rimando alla video-intervista. Nella sostanza invece, "
The Unlocked Songs" suona maledettamente bene, la produzione è davvero ottima, ed i
Trick or Treat dimostrano (non ce n'era bisogno) di essere, ancora e sempre di più, un pilastro del metal tricolore odierno; happy e zuccoso, certo, ma MOLTO, molto di più. Dio (o chi per lui) li benedica.
*amico lettore, se non capisci l'ironia, sei decisamente sulla recensione sbagliata.
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