Altro giro, altra reunion. Ma stavolta non parliamo di una band più o meno famosa negli anni che furono, ma di un gruppo di (ex) ragazzi australiani, i
Devils In Heaven, che erano a tanto così dall’esplodere nel loro continente attorno alla metà degli anni 80’.
Ancor prima dei programmi alla X Factor o The Voice, i
Devils In Heaven parteciparono a un contest musicale, tale Star Search nel 1991, arrivando perfino a vincerlo. Il nome della band fu molto chiacchierato in Australia in quelle settimane, ma purtroppo la band non riuscì a battere il ferro finché caldo visto che fra beghe contrattuali ed altro, il loro singolo di debutto
“Say A Prayer” riuscì a vedere la luce solo sei mesi dopo la loro vincita. Troppo tempo passato, e in anni dove molte band stavano per nascere con debutti meglio pubblicizzati, ed altre erano già sulla cresta dell'onda, sei mesi potevano essere un’eternità. Sta di fatto che il nome dei
Devils In Heaven viene velocemente dimenticato, e anche se nel 1993 verrà pubblicato l’EP
“Liberation”, era troppo tardi. Il gruppo decise all’unanimità di sciogliersi, credendo ormai di aver perso definitivamente il treno.
Come molti loro colleghi però, negli ultimi anni le reunion sembrano essere molto di moda. E giustamente, i
Devils In Heaven decidono di ritornare sulle scene, pubblicando il debut atteso da almeno trent’anni nel 2021, intitolato
“Rise”. Musicalmente l’album richiama a sé le sonorità di band come i KISS del periodo 1984-1991, Journey, e primi Bon Jovi. Un primo ascolto all’iniziale
“Liberation” e sembra di aver preso una macchina del tempo, fra tastiere molto presenti e un ritornello da stadio, dove se possibile
“The Night Is Over” marca ancor di più il concetto. Non possono certo mancare le ballad da pacchetti di fazzoletti sprecati, e se
“Take Me” potrebbe tranquillamente trovar spazio in uno dei primi album dei Ratt, è
“Say A Prayer”, proprio quella del singolo citato poc’anzi che in questa occasione è stata rimaneggiata, a spiccare grazie a un bel riff a sostenere il pezzo. Niente produzioni anonimo,
“Rise” è un disco che avrebbe avuto tutte le carte in regola per uscire nel 1986, e invece ce lo troviamo nel 2021 con una scelta di sound da lasciare a bocca aperta.
“All Night” mostra degli ottimi assoli, mentre
“Listen To My Heart” nonostante un approccio un po’ pop, ha un ritornello che difficilmente vi uscirà dalla testa. Chiudono la piacevolissima
“Your Beating Heart”, e un'altra ballad che difficilmente potrà passare inosservata,
“Heart, Mind, Soul”.
Viene da chiedersi come possano aver fatto i
Devils In Heaven a riarrangiare alcuni pezzi e comporne altri da zero in una maniera così fresca ed ispirata, visti gli anni passati, ma inutile stare a rimuginarci sopra.
“Rise” è un acquisto obbligatorio per tutti gli amanti dell’AOR anni 80’, e che sicuramente vi farà compagnia per molto tempo. Chapeau.
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