Interessante il debutto dei texani
Kryptik Mutation, davvero interessante.
In poco più di ventitre minuti il quintetto statunitense spara in successione otto cartucce di death/thrash metal dal sapore retrò con zero fumo e molta sostanza.
Certo
“Pulled from the pit” – uscito per l’attenta
Redefining Darkness Records – non trascende i confini tracciati tempo fa da band quali
Ripping Corpse,
Demolition Hammer e compagnia bella unita, ma si fa apprezzare (e molto) per genuinità e una attitudine a la
Suffocation.
Gran parte del merito va ad una produzione più che azzeccata che non distorce né impasta i suoni e soprattutto dalla buona prova dietro al microfono del singer
Christopher “ThrashHeavy” De Leon capace di modulare un growl profondo e comprensibile e dalla prova dietro alle pelli del batterista
Don “Blast” Garcia, davvero incessante e instancabile.
Non c’è un autentico brano mattatore di
“Pulled from the pit”, ma una serie di discreti pezzi fra cui
“Brain splatter”, Dying to rot”,
“Tied under a buzzsaw” e
“Sacrifice to pulverize” che invogliano l’ascoltatore a seguirne il ritmo.
Se riuscite a superare l’impatto di una copertina fin troppo ingenua e “colorata”, troverete un buon osso da masticare.
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