Arriva anche per Lars Eric Mattson, patron della piccola label finlandese Lion Music, il tanto atteso momento del secondo capitolo discografico. In questi anni la sua etichetta è cresciuta in maniera notevole, e anche se ancora non ha messo sotto contratto nessun grosso nome, ci ha saputo offrire lavori interessanti, ad opera di formazioni che meriterebbero sicuramente maggior attenzione.
Il primo capitolo del suo progetto personale era passato via senza particolare entusiasmo, complice un power metal fin troppo neoclassico e banale. Questa volta, nonostante tutte le riserve con cui ho inserito il cd nel lettore, ci siamo su tutta la linea! “Unfold the future” è infatti un lavoro piacevolissimo, ricco di canzoni interessanti e per nulla banali, costantemente in bilico tra cavalcate power e tecnicismi dal sapore prog. Il tutto, e qui sta la vera novità, senza mai rischiare di cadere in cliché ripetitivi. Certo, le ritmiche alla velocità della luce della title track o di “Free my soul” non vinceranno certo il nobel dell’originalità, così come le epiche “Bringer of the torch”, e “Uncover the lie”, dove non è difficile trovare riferimenti a tutto ciò che ha reso grande l’heavy metal nell’ultimo ventennio…
Eppure… eppure c’è un non so che di non identificato, di quasi folle in questo disco, per cui non mi riesce di liquidarlo con un 5, spegnere il computer e andarmi ad ascoltare i Pain of Salvation (anche perché stanno girando sullo stereo in questo preciso istante!)…
Saranno le commoventi e indefinibili melodie delle due ballad “Heal me” e “Blink of an eye” (nelle quali si va decisamente oltre i territori del power/prog) o l’ottimo ritornello di “Ashes to ashes”, o il modo stranissimo in cui Mattson inserisce parti elaborate all’interno di strutture apparentemente lineari, fatto sta che “Unfold the future” è davvero un gran bel lavoro! Coraggioso certo, e nemmeno troppo facile da ascoltare e assimilare, ma indubbiamente sincero e abbastanza fuori dagli schemi per meritare note di plauso.
La produzione, bisogna pur dirlo, non è eccelsa, anche se tutti i musicisti coinvolti sono autori di ottime prestazioni, a cominciare dai due cantanti, Bjorn Jansson e Martin Le Mar, non molto conosciuti è vero, ma di assoluto livello.
A questo punto sarebbe davvero un peccato lasciare un disco del genere sugli scaffali dei negozi: per una volta non correte dietro ai soliti nomi (che ultimamente deludono un po’, bisogna pur dirlo), ma date un bell’ascolto ad “Unfold the future”, potreste davvero volermi ringraziare dopo!
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