Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2008
Durata:42 min.
Etichetta:Dynamic Arts Records
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. TRANSITION
  2. KILLING CREATURES
  3. TURN AWAY
  4. UNDER OUR COMMAND
  5. ANOTHER FAILURE
  6. THE CIRCLE
  7. BEING ME
  8. SLEEP
  9. SILENT
  10. FINAL JOURNEY

Line up

  • Niko Rauhala: vocals, guitars
  • Janne Juutinen: drums
  • Markus Kekoni: guitars
  • Jussi Kulomaa: keyboards
  • Marko Kolehmainen: bass

Voto medio utenti

Dai Masterstroke, giovane formazione finlandese al secondo album, mi aspettavo il "solito" melodic power metal, invece "Sleep" ha messo in mostra un sound mai banale, che ad un buon approccio melodico abbina sia un taglio progressive sia una discreta dose di energia, talvolta al limite tra lo speed/thrash.
Si potrebbe pensare di collocare i Masterstroke ad un crocevia tra Pagan's Mind, Symphorce ed Angel Dust, tuttavia al di là dei termini di paragone, le canzoni presenti su "Sleep" hanno un proprio appeal e si fanno ascoltare con piacere.
Già, "Transition" non è la solita intro sinfonica, ma ha quel mood inquietante che ritroviamo sulla successiva "Killing Creatures", dove i Materstroke dimostrano subito di saper realizzare delle ottime canzoni, con variazioni e spunti interessanti, interpretate con grinta da Niko Rauhala, cantante (ma anche chitarrista) non particolarmente pulito ma che finisce per ricordare sia Andy B Frank (Symphorce e Brainstorm) sia Dirk Thurish (Angel Dust). "Turn Away" e "Under Our Command" rappresentano invece quelli che potrebbero essere i due estremi del gruppo: melodica ed ammiccante (non per niente è stata scelta come primo singolo) la prima, quanto lanciata su territori thrasheggianti la seconda. Ed è sull'incontro/scontro di queste due anime che si snoda poi il resto dell'album, toccando i suoi massimi espressivi con la "The Circle", un mid tempo dalle fondamenta spiccatamente melodiche, dove si mettono in evidenza le chitarre ma anche un cantato "sentito" da parte di Rauhala, e l’efficace "Being Me" per l'indole prog che lo pervade.
Ma questi sono solo alcuni dei capitoli di un lavoro che nel suo complesso non presenta brani deboli, al massimo si può contestare ai Masterstroke la non eccessiva originalità, ma questo è un "problema" comune a tantissime altre formazioni.
Da annotare infine come sul dischetto trovi posto pure un bel "making of..." dove i Masterstroke ci raccontano come è nato il loro secondo album.
Dato che si uniranno ai Manticora nel tour di supporto ai Jon Oliva's Pain, che a Maggio li vedrà anche qui in Italia, potremo testare la loro bravura anche dal vivo.
Perchè su disco hanno già convinto... ampiamente!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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