Al loro esordio di lunga durata, dopo l'EP "De Doden van’t Waterkant" del 2018, i tedeschi
Friisk piazzano un colpo davvero niente male di cui rendere merito alla Vendetta Records che ha fortemente creduto in questo quintetto della bassa Sassonia.
"...un Torügg Bleev Blot Sand" è, infatti, un album di pregevolissimo German black metal in grado di risultare perfettamente bilanciato tra la tradizione del genere, quella teutonica degli anni '90 per intenderci, e le più moderne derive melanconiche che, sempre più frequentemente, caratterizzano il metallo nero proveniente dalla nazione tedesca.
Il risultato, come è facile intuire, è una sorta di mix tra aggressione e melodia, una miscela che riesce ad amalgamare Nagelfar, Nocte Obducta, Agrypnie e vecchi Secrets of the Moon, senza che i Friisk disdegnino momenti di puro funeral doom che bene si inseriscono a contrasto con i momenti più furiosi ed aggressivi di un album ricco di pathos, autunnale, triste, dannatamente evocativo, suggestivo nei sui delicati arpeggi, ma anche molto violento e diretto, quasi che i
Friisk volessero comunicarci l'ambivalenza del mondo che ci circonda e tutte le dicotomie in esso contenute.
Siamo al cospetto, se non fosse chiaro, di un lavoro prezioso, non indicato per i "puristi" del black metal di una volta, ma affascinante in ogni suo anfratto e, soprattutto, intimamente congiunto con le montagne della sua Madre Patria e le sue tradizioni che consentono ai
Friisk di raccontarci storie che esplorano le realtà della paura, della devastazione, della depressione, e della morte, mentre, tutto intorno, lo scoppiettio del fuoco ed il caldo abbraccio dei boschi si fondono in un unico colore grigio e brumoso.
Album da ascoltare e riascoltare in devoto silenzio.
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