Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:35 min.
Etichetta:Svart Records

Tracklist

  1. ST ELVIS IN DISGRACELAND
  2. TRANSFORMED
  3. MAD TRUMPETER
  4. FUKUSHIMA PAPA
  5. MAGNETIC POLE REVERSAL
  6. POPEYE PERRY
  7. DR BUTT'S DISPENSARY
  8. MINIMAL BRAIN DYSFUNCTION GENERATION
  9. BACKEND BOOGIE
  10. HAMBONE LOUIE
  11. MANDRAKE

Line up

  • Marko Lukkarinen: backing vocals, guitar
  • JP Hautalampi: drums
  • Pekka Pirttikangas: vocals, guitar
  • Torsti Tuovinen: junk percussion
  • Paul Staufenbiel: keys, harmonica

Voto medio utenti

Ok, cari amici di Metal.it oggi apriamo il libro delle ricette musicali e ne inventiamo una di sana pianta, pronti?
Dunque, prendiamo una dose abbondante di Primus e Funkadelic. Fatto questo aggiungiamo i The Fall e alla fine uniamo il tutto con una piccola dose di Captain Beefheart (e la sua “And His Magic Band” autrice tra il ’67 e il ’69 di due album spiazzanti e destabilizzanti come “Safe As Milk” e “Trout Mask Replica” e una tripletta di lavori sicuramente unici come “Lick My Decals Off, Baby” del 1970, “The Mirror Man” del 1971 e “Shiny Beast (Bat Chain Puller)” del 1978) ed una leggera spolverata di Frank Zappa.

Siete confusi?! Beh, è assolutamente normale, sulla carta sembra che questa nuova band finlandese suoni praticamente un pastrocchio, unendo elementi a caso tanto per distinguersi dalla massa: i Cosmo Jones Beat Machine in effetti riescono a distinguersi dalla massa odierna (seppur paghino pesantemente dazio agli artisti poc’anzi citati) e per loro fortuna lo fanno con un disco che è tutto, fuorché un troiaio musicale.
L’autodefinito Tundra Boogie di “Skeleton Elevator” funziona e funziona pure molto bene: come avete già potuto intuire il Funk è presente, ma non quello classico, bensì quello più svalvolato; ad esso si unisce il Rock ‘N Roll degli anni ’50 che è il vero protagonista, con tanto di svisate e assoli dal chiaro sentore Rockabilly e degli infuocati Boogie.

In 35 minuti viene ripreso e attualizzato in maniera più che discreta il Rock’ N Roll degli anni ’50 in maniera irriverente, stravagante e ironica: sicuramente i Cosmo Jones Beat Machine sapranno divertire gli amanti di queste sonorità, oltre a portare una ventata di freschezza e di allegria nel panorama Rock, che spesso e volentieri vive di cloni edulcorati di quelli che sono stati i grandi del passato. Anche al netto di una mancanza di sapore finnico in questo sound (che peccato!!!) a volte troppo debitore nei confronti del Capitano (no, non parlo di Salvini) che forse lo renderà poco longevo in futuro.

Va da sé che queste canzoni daranno il meglio di sé in sede live, visto il genere d'appartenenza.

Recensione a cura di Seba Dall

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