Grande recupero, bravissimo. Sono sempre stato un fanatico del suono di questo disco e di Mike Fraser in particolare, che contribuisce sì ad asciugare un po' il suono a favore dei due protagonisti, ma che riesce alla perfezione a far suonare Page moderno (nel senso di non datato). C'è qualche eccesso di brillantezza e di patina qua e là, ma nei primi anni '90 era così...o il sound di Seattle (perché dover metterli in contrapposizione, poi? a me piacevano entrambi, per motivi diversi). Disco che conosco a memoria. Così come a memoria ricordo tutta la carrellata di stupidaggini che Plant diceva (o faceva dire agli scappati di casa del suo gruppo di ragazzetti) contro questo disco e i suoi autori. Pessimo Plant.
Ciao Ennio. Grazie come sempre. Sai, il discorso di mettere un "genere" contro un altro è sempre stata l'arma funzionale per creare le nuove mode. Almeno finché si vendevano dischi. Oggi è uno strumento vecchio ed obsoleto, completamente fuori contesto storico. Certi dischi gridano vendetta, soprattutto per l'accoglienza dei media del periodo, che gli hanno precluso ogni possibilità di successo. I primi anni 90 sono un'epoca in cui, ancora, la mannaia dei magazines influenzava i gusti del pubblico. Oggi, dato che non si vende più un cavolo e che la gente ha tutto a portata di clic, è un giochino che non potrebbe funzionare. Per quanto riguarda "Coverdale/Page", lo ritengo l'ultimo capolavoro hard rock, l'ultimo dei Mohicani per capirci. Poi un sacco di replicanti, magari bravi, ma sempre replicanti sono.