Tokyo Blade - Night of the Blade ... The Night Before (Reissue)

Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2021
Durata:40 min.
Etichetta:High Roller Records
Distribuzione:Soulfood

Tracklist

  1. NIGHT OF THE BLADE
  2. WARRIOR OF THE RISING SUN
  3. UNLEASH THE BEAST
  4. LOVE STRUCK
  5. ATTACK ATTACK
  6. FEVER
  7. DEAD OF THE NIGHT
  8. BREAKOUT
  9. MADAME GUILLOTINE
  10. SOMEONE TO LOVE

Line up

  • Alan Marsh: vocals
  • John Wiggins: guitars
  • Andy Boulton: guitars
  • Andy Wrighton: bass
  • Steve Pierce: drums

Voto medio utenti

Delle faticose e tenaci vicende artistiche dei Tokyo Blade abbiamo brevemente dissertato in occasione della recente ristampa di “Night of the blade”, un disco che, ideato per il vocalist originale della band, Alan Marsh, in realtà uscì cantato da Vicki James Wright, ritenuto più adatto al processo di “americanizzazione” voluto innanzitutto dalla loro etichetta dell’epoca.
Per tutti quelli che sono curiosi di sapere come suonava il disco nella sua versione primigenia, la High Roller Records ripropone (era già stato pubblicato dalla High Vaultage) oggi anche tale edizione dell’opera, compiendo contemporaneamente un atto di “giustizia” nei confronti di Marsh e fornendo un’idea più chiara di cosa sarebbe stato nel 1984 il gruppo britannico senza le pressioni discografiche.
Partendo da quest’ultima considerazione, diciamo subito che questo “Night of the blade ... The night before”, complice anche la voce viscerale e acuminata di Marsh, ci riconsegna una formazione più simile al suo fremente esordio, alimentata dallo stesso “fuoco sacro” che ardeva nei sensi di Samson, Iron Maiden, Saxon e Tygers Of Pan Tang.
I Def Leppard, però, avevano da poco pubblicato “Pyromania” e stavano raccogliendo i frutti della felice contaminazione yankee del loro suono, ed ecco che “Someone to love” e “Love struck” risentivano in qualche modo proprio di questo illustre precedente.
Altrove, è la carica primordiale della NWOBHM a prendere il sopravvento, con anthem inossidabili come “Night of the blade” e “Breakout”, l’evocativa cavalcata “Warrior of the rising sun” e il frenetico dinamismo di “Unleash the beast”, “Attack attack”, “Madame Guillotine” (potrebbe piacere anche ai fans dei Riot) e del proto-speedFever”, mentre a “Dead of the night” è affidato il compito di spingersi fino a lambire i confini delle tenebre, così abilmente solcati da Grim Reaper, Angel Witch e Witchfynde.
Difficile, soprattutto per chi ha ormai da tempo immemore scolpito nella memoria “Night of the blade” con Wright dietro al microfono, scegliere tra le due varianti dell’albo, ma la riscoperta di “Night of the blade ... The night before” è senz’altro un’operazione encomiabile e doverosa, la cui analisi è altamente raccomandata a tutti gli estimatori del settore.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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