Dopo 7 anni dal precedente e interessante
"Ephemeral", tornano gli australiani
Pestilential Shadows con quello che è (solo) il loro sesto album in 18 anni di attività ... Avranno fatto bene ad attendere tutto questo tempo ? Sinceramente direi di si, infatti
"Revenant" è un album che riesce certamente a portare la band un gradino sopra nella scena estrema rispetto a dove era sempre stata . Perchè questo pacato entusiasmo? Beh semplicemente perchè non ho paura a defenire
"Revenant" come il miglior album della band, certamente il più completo e il meglio pensato/scritto/suonato, grazie anche ad una registrazione pulita e potente al punto giusto, il quartetto australiano riesce a forgiare 6 pezzi molto lunghi (dai 6':46" fino ai 9':15") dove riescono a dare il megli di loro stessi. Prendete infatti le trame oscure e rallentate che la facevano quasi da padrone in
"Ephemeral" e mettetele all'interno di pezzi fieri e distruttivi come
"Twilight Congregation" , la title track o la conclusiva e magniloquente
"Beneath The Dying Star" ed otterrete un album vario, interessante, veloce e aggressivo, ma allo stesso tempo melodico ed atmosferico, il tutto bilanciato alla perfezione. Un punto di forza dell'album sono senz'altro le vocals di
Balam, che si sforzano di essere un po' più varie rispetto al passato, ma che soprattutto riescono ad integrarsi alla perfezione sul tessuto sonoro proposto. Se è vero che i
Pestilential Shadows non brilleranno mai per originalità, possiamo comunque dire che sono riusciti a tirar fuori qualcosa di convincente e piacevole, che non mancherà di incollarvi allo stereo per ripetuti ascolti. Gradita "sorpresa"
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