La scelta di rimarcare la presenza su questo disco di Marco Hietala, più noto per essere il bassista dei Nightwish, farebbe quasi supporre di trovarsi di fronte ad un progetto parallelo, magari messo su in attesa che venga definita la sostituta di Tarja Turunen.
Ed invece i finlandesi
Tarot sono in attività da più di vent'anni, ed hanno realizzato il loro debut album "Spell of Iron" nel lontano 1986, in seguito hanno sempre proseguito nel proprio percorso musicale, anche se con una certa discontinuità, alla quale ha sicuramente contribuito l'ingresso di Marco Hietala nei Nightwish.
Qui impegnato anche alla voce, Marco mostra tutte le sue capacità, compositive ed interpretative, e la stessa cosa riesce con la chitarra al fratello Zachary. I Tarot offrono le cose migliori sopratutto sui pezzi legati maggiormente al classico Heavy Metal ("Traitor" o "Before the Skies Come Down"), rispetto a quelli dal passo più attuale ("Messanger Of Gods" e "Bleeding Dust") o più accattivanti, come nel caso del singolo "You". Ad ogni modo questo non implica che ci siano grosse cadute di tono, l'album scorre massiccio ed incisivo, ma ad essere onesti anche senza riuscire a piazzare il colpo del KO.
Convince sicuramente l'heavy potente e cupo del midtempo "Ashes to the Star" ed anche la delicata "Tides" (la sola che, assieme alla corale "Howl", mostra una qualche affinità allo stile dei Nightwish) vede all'opera i migliori Tarot.
Nell'edizione limitata sarà disponibile anche la cover di "Veteran of Psychic Wars", grandissimo brano dei Blue Oyster Cult, e questo è un altro punto a favore dei Tarot.
Un album da non sottovalutare...
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