Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2021
Durata:76 min.
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. INTO THE UNKNOWN - CD1
  2. EXOSPHERE - CD1
  3. QUANTUM LEAP - CD1
  4. CHRONESTHESIA - CD1
  5. ENIGMA OF LIFE - CD1
  6. JUDGEMENT DAY - CD1
  7. FIERCE - CD1
  8. DEMON STOMP - CD1
  9. NIGHT DRIVER - CD1
  10. NOT FORGOTTEN - CD1
  11. FORCE MAJEURE - CD1
  12. FEARLESS (LIVE IN BUDAPEST) - CD2
  13. MR. MANSON (LIVE IN BUDAPEST) - CD2
  14. LETTING GO (LIVE IN BUDAPEST) - CD2
  15. COLD SWEAT (LIVE IN BUDAPEST) - CD2
  16. FORCE MAJEURE (LIVE IN BUDAPEST) - CD2
  17. MONEY FOR NOTHING (LIVE IN BUDAPEST) - CD2
  18. THRILL OF THE CHASE

Line up

  • Gus G.: guitars
  • Dennis Ward: bass

Voto medio utenti

A.D. 2003, lo ricordo ancora come fosse ieri:

Mentre tante delle mie bands preferite, che avevano segnato i primi 25 anni della mia vita e che, in qualche modo, avevano cambiato per sempre il mio modo di concepire la musica, iniziavano impietosamente a perdere quella scintilla creativa che li aveva animati fino ad allora, dando vita a dischi, per usare un eufemismo, a dir poco, "discutibili" (Elements I-II degli Strato, Rabbit Don’t Come Easy delle zucche e Dance Of Death dei Maiden, tanto per citare i primi che mi vengono in mente...), mostrando preoccupanti segni di stanchezza e di declino compositivo, mi capitò tra le mani, non ricordo nemmeno come, il cd di un gruppo greco, fino ad allora sconosciuto, dall'accattivante monicker “Firewind”, intitolato “Between Heaven And Hell”, uscito solamente l’anno prima per la Leviathan Records e, per quanto mi riguarda, fu come ricevere improvvisamente una piacevolissima ventata d'aria fresca in un'afosa giornata estiva!
Ciò che catturò immediatamente la mia attenzione fin dal primissimo ascolto, furono le capacità tecniche e creative del chitarrista, nonché leader del gruppo, ovvero il giovanissimo (all’epoca) Gus G.
Il resto è storia; il successo dei Firewind grazie a lavori come “Allegiance” (2006), “The Premonition” (2008) e “Days Of Defiance” (2010), l’inizio della carriera solista del chitarrista ellenico che sfocia addirittura addirittura nella collaborazione con “Sua Maestà” Ozzy Osbourne tra il 2010 e il 2011.

Forse l’ho presa un pò larga, lo ammetto, ma credo che questa prefazione fosse davvero necessaria e doverosa, soprattuto per tutti coloro (spero pochi) che hanno conosciuto Gus G solamente nelle semplici e riduttive vesti di chitarrista del buon vecchio Ozzy...un pò troppo limitativo per un artista del suo calibro!

Veniamo ora all’ultimo lavoro del guitar master greco, intitolato Quantum Leap (quanti di voi, dite la verità, leggendo questo titolo, hanno subito pensato alla famosissima serie tv degli anni ’80 che trattava di fantasiosi viaggi temporali? Io si! Non c’entra niente ma...che ricordi....), che è un doppio cd, il primo, di cui tratteremo approfonditamente, interamente strumentale, composto da ben 11 pezzi inediti, mentre nel secondo, preteso probabilmente della label AFM Records, troviamo 7 brani versione “live”, registrati durante un concerto a Budapest ed estratti dai precedenti lavori solisti di Gus, di cui c’è non c’è molto da rimarcare, se non un’esecuzione pressoché impeccabile.
Quantum Leap è un album veramente bello, che rispetto ai suoi predecessori, non si limita solo all’impatto, ma colpisce soprattutto per eleganza e cura delle composizioni, aspetto quest'ultimo che, a conti fatti, si rivela una scelta particolarmente azzeccata, probabilmente decisiva per la riuscita del disco, considerando che, come già precedentemente detto, si tratta di tracce completamente strumentali, pertanto il rischio di tediare l'ascoltatore è abbastanza elevato.
Ad innalzare il livello qualitativo del platter poi, contribuisce anche un altro aspetto: Gus G non è più il ragazzino di quel 2003, oggi ha 41 primavere alle spalle e quindi molta più esperienza e inoltre, in questo suo nuovo lavoro, dimostra di aver affinato ulteriormente la propria tecnica e le proprie abilità compositive.
Cosi, accanto ai brani più immediati, come la title-track, Chronestesia, Judgement Day o la velocissima Fierce, troviamo episodi molto più raffinati, dalle tinte quasi progressive, sebbene la struttura portante rimanga comunque robusta, quali la “petrucciana” Into The Unknown o la melodica Exosphere, che ricorda vagamente sonorità vicine ai Canvas Solaris o ai più recenti Intervals. Vi sono poi tracce che, per stile e caratteristiche, avremmo potuto tranquillamente trovare in un lavoro dei Firewind, come Demon Stomp o la conclusiva Force Majeure (impreziosita dalla comparsa dello "special guest" Vinnie Moore) che rappresenta forse l’apice qualitativo di Quantum Leap, insieme con l’azzeccatissima ballad intitolata Enigma Of Life, molto evocativa, dal sapore vagamente “satrianesco”.
Unico neo del disco è probabilmente Night Driver che, a dispetto del sempre impeccabile ed efficace lavoro di chitarra, si regge però su una base elettronica, eccessivamente artificiale, al limite della sopportabilità umana (almeno per me che sono un vecchio metallaro rincitrullito e rimango fedele ai suoni tradizionali).

Insomma, che dirvi, alla fine il buon Gus G (coadiuvato per l’occasione dal "sempreverde" Dennis Ward che si occupa delle parti di basso) dimostra, una volta ancora, di essere una garanzia assoluta dello strumento e, più in generale, del song-writing di una certa qualità per cui, se avete amato i suoi precedenti lavori solisti ed i suoi primi dischi con i Firewind, Quantum Leap non vi deluderà assolutamente!






Recensione a cura di Ettore Familiari

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 15 ott 2021 alle 10:22

CHitarrista fenomenale, che però (per me) ha fatto qualche scelta non proprio azzeccata. Gran disco.

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