Skanners - Dirty Armada - Pictures Of War

Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2007
Durata:non disponibile
Etichetta:My Graveyard Productions
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. TV SHOCK
  2. ROCK ROCK CITY
  3. SKANNERS
  4. EVERYBODY’S CRAZY
  5. BLACK EAGLE
  6. WALKING ON THE WALL
  7. STEEL AND FIRE
  8. DIRTY ARMADA
  9. RUNNING BACK
  10. STARLIGHT
  11. SCORPION RIDER
  12. ROCK ROCK CITY (REPRISE)
  13. OLTRISARCO IN THE NIGHT
  14. KILLERS
  15. ROCK ROCK CITY
  16. TV-SHOCK
  17. PICTURES OF WAR
  18. SOMETHING VERY SPECIAL
  19. DROWNING DOWN THE DRAIN
  20. SHE'S LIKE A BOY
  21. FIGHT BACK
  22. TURN IT LOUDER NOW
  23. WE ARE NIGHT
  24. WILD
  25. ONE NIGHT
  26. IT'S HARD TO BELIEVE
  27. DEVIL CRIES OUT
  28. STARLIGHT
  29. PICTURES OF WAR

Line up

  • Claudio Pisoni: vocals
  • Fabio Tenca: guitar, backing vocals
  • Massimo Quinzio, Dino Lucchi: guitar
  • Corrado Gasser: bass
  • Luigi Sandrini: drums, percussion, backing vocals

Voto medio utenti

Gli Skanners sono stati uno dei primi gruppi italiani ad abbattere la barriera di sfiducia e la scarsa considerazione che un genere come l’heavy metal nutriva dalle nostre parti e per questa ragione, oltre che per il loro innegabile valore artistico, l’attività di ristampa dei loro primi lavori, ad opera dell’eccellente etichetta My Graveyard Production non può che scatenare un applauso a scena aperta.
Nati come una band di rock-blues i giovanissimi bolzanini si convertono molto presto alla musica heavy, grazie a ispiratori fondamentali quali AC/DC e Saxon e nonostante una certa iniziale diffidenza generale nei loro confronti, dimostrano immediatamente la loro formidabile vocazione, che si sviluppa innanzi tutto in infuocate esibizioni dal vivo.
Per merito di tale attitudine, nel 1985, arriva la prima soddisfazione di rilievo: la vittoria nella loro categoria specifica e il piazzamento tra i primi dieci posti assoluti al “Pop-O-Drom”, un festival rock che si svolge in terra austriaca.
Con quest’importante gratificazione gli Skanners entrano in studio per il master del loro debutto (registrato ad Appiano, vicino a Bolzano) e mentre cercano un contratto discografico continuano a suonare live tutte le volte che ne hanno l’occasione, fino ad arrivare a supportare Motorhead e Twisted Sister nell’Heavy Metal Festival di Bologna.
Nel settembre dell’86 la firma del deal con la CGD (una major … circostanza quasi incredibile!), l’opportunità di aprire per il tour italiano delle Girlschool, il rimixaggio delle incisioni già realizzate e la pubblicazione di “Dirty Armada”, un disco che ritengo semplicemente esplosivo, nella sua sincera voglia di comunicare.
Il pagamento quasi inevitabile del dazio in favore della NWOBHM e dell’hard rock più cromato (Iron Maiden e Scorpions in testa), non rende il disco eccessivamente carente in fatto di personalità e il temperamento compositivo esibito è sufficientemente evoluto da mantenersi costantemente su ottimi livelli.
Ascoltate l’impeto dirompente di “Tv shock”, la melodia muscolosa di “Rock rock city” (molto bella anche la sua singolare reprise prettamente acustica che chiude il platter) e “Steel and fire”, le cadenze del brano vessillo “Skanners” e quelle di “Everybody’s crazy” o ancora le granitiche e praticamente irresistibili “Black eagle”, “Running back” e “Starlight”, la particolare power ballad “Walking on the wall”, l’anthemica title-track, oppure le splendide progressioni di “Scorpion rider” e ditemi se Vi sembra che queste composizioni abbiano più di vent’anni di vita.
Seguono altre importanti esibizioni, riuscendo a non sfigurare al cospetto di Manowar, Dio e Halloween, fino ad arrivare nel 1988 alla pubblicazione di “Pictures of war”, un disco sempre su CGD che vede l’ingresso dell’ex-roadie Dino Lucchi alla chitarra e affronta il tema della “guerra quotidiana” contro i problemi che affliggono la società, attraverso l’utilizzo di un taglio maggiormente melodico e meditato, vicino in qualche modo alla sensibilità yankee.
A tale impressione contribuiscono pure le tastiere dell’ospite Cesare Marchioli, ma non aspettatevi una svolta sfacciatamente “commerciale”, semplicemente il combo dell’Alto Adige acquisisce maturità, riesce a canalizzare meglio l’energia e mette a frutto l’esperienza maturata, sfoggiando un suono che sa ancora aggredire (“Something very special”, “Drowning down the drain”, la “sorellina” di “Tv war” dell’albo precedente, qui denominata “Fight back”), mostrare la propria forza con eleganza (“Pictures of war”, “We are night”, “One night”), nonché sfidare gli “avversari” americani sostenitori del “metallo spensierato” sul loro terreno preferito con qualità e competenza (non male “She's like a boy”, piuttosto buona la Van Halen-esque “Turn it louder now”).
All’appello mancava solo uno slow number, si chiama “Wild” e si rivela come un egregio ambasciatore di questa disciplina, intenso ed enfatico, assai gradevole pur senza straordinaria originalità.
A completare il tutto, entrambe le riedizioni sono corredate da intriganti bonus tracks (particolarmente importanti dal punto di vista “storico”, “Oltrisarco in the night” e “Killers”, cantata in italiano, presumibilmente prelevate dal demo tape dell’82, presenti in “Dirty armada”, laddove “It's hard to believe” e “Devil cries out”, le tracce aggiunte al programma “normale” di “Pictures of war” rappresentano due autentiche perle riportate alla luce, contrassegnate come sono da un pathos classy davvero emozionante), video (qui segnaliamo “Tv shock”, inclusa come special feature dell’esordio, tratta da uno speciale che gli dedicò nientemeno che RAI 3 e “Starlight”, inserita con lo stesso “incarico” nel suo seguito, catturata, tramite gli schermi di Videomusic e della sua “leggendaria” trasmissione “Heavy con Kleever”, dal mitico Monsters Of Rock di Reggio Emilia dell’87) e da una gradevolissima veste grafica, infarcita di “commoventi” (almeno per chi questi periodi li ha vissuti e si ritrova a rendersene conto tutte le volte che davanti allo specchio è costretto a fare la “conta” dei propri capelli!) foto d’epoca.
Terminiamo questo lungo viaggio nel “tempo” esattamente come l’abbiamo iniziato … con molti complimenti alla label che lo ha reso possibile e agli Skanners per quanto ci hanno regalato e continueranno a regalarci.
Un’iniziativa che non ha controindicazioni, che farà ritornare inevitabilmente la memoria degli ascoltatori maggiormente “attempatelli” al classico “come eravamo” e farà conoscere ai più giovani una delle realtà fondamentali del metal di casa nostra, la cui produzione passata, proprio come accade ai “grandi”, non mostra alcun segno d’invecchiamento sul suo volubile viso.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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