Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2021
Durata:46 min.
Etichetta:Northern Silence Productions

Tracklist

  1. CONVINCE ME TO BLEED
  2. HIDE FROM THE SUN
  3. SHRINES OF BONE
  4. SANGUINE MASK
  5. A CRYSTAL LATTICE
  6. SINEW AND VEIN
  7. I HOPE DEATH FINDS ME WELL
  8. FOR IT IS A VEIL
  9. UNBEARABLE
  10. FLICKERING WICKS OF BLACK

Line up

  • Dennis Mikula: vocals (lead), guitars, piano, synths
  • Josh Jaye: bass
  • Jason Hirt: drums
  • Tim Church: guitars
  • John Olivier: guitars

Voto medio utenti

Heavier, more devastating, dark, and vicious”.
Quante volte ad un album del nostro genere prediletto è stato associato completamente a casaccio questo tipo di descrizione?
Risposta: troppe.
Nel caso che oggi ci occupa, invece, non avrei saputo trovare aggettivi più calzanti.

Il mastermind dei Ghost Bath, Dennis Mikula, ha centrato perfettamente le coordinate del nuovo full length, che conclude col tema dell’odio (per sé stessi, come il titolo stesso suggerisce) una trilogia inaugurata con “Moonlover” (tema: tragedia) e proseguita col mediano “Starmourner” (tema: estasi).
In effetti, “Self Loather” è letteralmente inzuppato di negatività, depressione, malevolenza. Un sostanziale contributo al feeling del platter, sempre stando alle parole del leader, lo ha dato il lockdown dovuto al covid, con l’inevitabile corollario di alienazione e solitudine che hanno impattato sulla già fragile psiche di Mikula.

Non deve stupire, in tal senso, che per la prima volta su un disco dei Nostri si possano apprezzare vere e proprie lyrics, e non lancinanti lamenti disarticolati; allo stesso modo, pare corretto inquadrare quest’opera come la più personale, intima e sofferta mai realizzata dalla compagine a stelle e strisce -se vi siete persi le ultime puntate: no, non erano davvero cinesi-.

Alla luce -si fa per dire- di quanto scritto sinora, capirete quanto ostico sia il processo di assimilazione delle nuove composizioni; composizioni che peraltro, pur nella cupezza di fondo che le accomuna, riescono a diversificarsi notevolmente l’una dall’altra.
L’opening trackConvince Me to Bleed” sferza come vento gelido; la successiva “Hide from the Sun” raggiunge picchi di disperazione e malessere difficilmente sopportabili; in “Unbearable” e “Sanguine Mask” si rallentano i ritmi e fa capolino un groove malato; nemmeno la digressione pianistica di “I Hope Death Finds Me as Well” dissipa la fitta coltre di disperazione, mentre le dissonanze tipicamente DSBM di “Sinew and Vein” vi condurranno ancor più a fondo nell’abisso.

A sublimare ulteriormente -sa mai ve ne fosse bisogno- il mood funesto dell’opera intervengono poi la spigolosa e ruvida produzione confezionata da Jack Shirley (già con Deafheaven e Oathbreaker) e lo splendido artwork di copertina a firma Zdzisław Beksiński -che tanto mi ricorda Grifis, indimenticabile personaggio di Berserk, manga purtroppo incompiuto per la prematura dipartita del suo creatore-.

Dispiaceri nerd a parte, avrete ormai compreso quanto il nuovo album dei Ghost Bath mi abbia colpito.
Il voto assegnato è da considerarsi puramente indicativo: “Self Loather” è difficile da assimilare e digerire, particolare, diverso dai suoi predecessori eppure legato indissolubilmente ad essi, figlio di una mente disturbata che mai come oggi si è messa a nudo.
Se saprete entrare in sintonia con essa, però, vi troverete tra le mani una piccola grande gemma di autentica oscurità interiore, merce preziosa in una realtà discografica sempre più affollata da impersonali cloni.
Provateci, se ne avete il coraggio.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 29 ott 2021 alle 18:55

Preso Cafo e lo ascolterò dandogli il tempo che merita e compenserò recuperando un pochino alla volta le uscite precedenti!

Inserito il 29 ott 2021 alle 18:46

Recensione molto calzante e condivisibile in toto. L'album mi ha convinto in pieno, ma difficilmente riusciranno a bissare la doppietta iniziale "Funeral-Moonlover" ...

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