Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:47 min.

Tracklist

  1. DEADPAN
  2. BLACK AND CHROME
  3. RAGING BULL
  4. MEDEA
  5. BUKOVO
  6. THE BARKHAN DUNES
  7. WOLF'S LAMENT
  8. STARA PLANINA

Line up

  • Dimos Ioannou: guitar, vocals
  • Orestes Katsaros: bass
  • Spiros Stefanis: drums

Voto medio utenti

Khirki è la mitologica maga Circe dell'Odissea, quella che trasformò con una pozione magica l'equipaggio di Ulisse (Odisseo) in un branco di maiali. Questo è il moniker scelto dal trio Ateniese formato da Dimos Ioannou (chitarra e voce), Orestes Katsaros (basso) e Spiros Stefanis (batteria), che pubblica in formato digitale ed in vinile il proprio primo album "Κτηνωδία".
I Greci adottano uno stile aggressivo, saturo, una sorta di heavy-stoner bellicoso che ricorda nomi come Mastodon, Kvelertak, Inter Arma, Acid Mammuth, aggiungendo qualche pennellata di metal dal retrogusto epicheggiante ed atmosfere che possono evocare il folklore balcanico. Intendiamoci, niente a che vedere con il folk rock perchè il trio mantiene costantemente una pesantezza notevole, ma in certi momenti prova a stemperare l'assalto con ritmiche più zingaresche e perfino elementi acustici.
Se brani come "Deadpan" o "Racing bull" sono ottimi colpi dinamitardi dal tiro abrasivo, ricchi di dettagli interessanti come l'uso di percussioni etnico-anatoliche inserito in un rifferama accellerato e pungente, altri capitoli appaiono più ragionati in senso post-stoner (genere ultimi Mastodon) con trame complesse e ritmiche sussultanti ("Black and chrome") o diluiti in percorsi che evidenziano anche una certa eleganza oscura e nebbiosa ("Medea"). Gli ellenici dimostrano di saper dosare bene la pura adrenalina e gli elementi tribalistici e rituali, vedi la convulsa ma raffinata "Bukovo", oltre ad una buona competenza strumentale e compositiva.
Le componenti folky-prog sono raggruppate sostanzialmente in alcune canzoni, vedi la già citata "Medea" o una "Wolf's lament" dai toni soffusi, morbidi e nostalgici. Ballatona semiacustica, con tanto di violini, percussioni ed atmosfera epico-mitologica guerresca. Nella seconda parte il brano si appesantisce in senso heavy, guidato dalla voce e dal solismo di Ioannou, mettendo in luce la buona disposizione della band a mischiare le carte stilistiche.
Molto bella anche la conclusiva "Stara planina", solido episodio post-stoner dal taglio metallico e marziale. L'alta velocità di certi passaggi ed il sottofondo fumoso, uniti ad una atmosfera bellicosa e muscolare la rendono perfetta per chi ama i sapori più acri e la fisicità live.
Un debutto convincente, quello della formazione greca. A dimostrazione che negli ultimi anni da quelle parti si è creata una scena non convenzionale di tutto rispetto, vedi Nightstalker ma non solo. I Khirki sembrano pienamente all'altezza di ritagliarsi il proprio posto nella nicchia alt-stoner-post metal europea.

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