E ci risiamo.
Ho "l'onore" di presentarvi i
Catalyst Crime, band multinazionale nuova di zecca, che potreste considerare una 'costola' dei
Leaves' Eyes (per la presenza di Micki Richter e Thorsten "Tosso" Bauer fra i guests, e per la produzione affidata ad Alexander Krull), con una spruzzatina di AMARANTHE (non scordate questo nome, tornerà in questa recensione). Come potrete notare cercando '
catalyst crime' sul vostro motore di ricerca preferito, la band si appoggia quasi totalmente sul fattore visivo: non ve l'aspettavate, eh?? Foto della band con la bella cantante e la chitarrista in primissimo piano, e gli altri tre poveri disgraziati a fare da sfondo del desktop, servizi fotografici che sembrano sfilate di moda, video che strizzano l'occhio talmente tanto da provocare la congiuntivite, chiedo alla regia di agevolare il filmato:
... ci siamo capiti, vero? Aggiungo e rilancio; la nostra vocalist
Zoe Marie Federoff si concede il lusso di essere CALANTE e/o strizzata negli acuti. In una produzione di questo livello. Nel 2021 dopo cristo. Pensa le meraviglie che farà dal vivo...
Insomma, per farla breve: qui la scala Amaranthe ha già raggiunto l'arancione. Io, fossi in voi, capirei l'antifona e resterei a debita distanza. Chiudo citando le parole di un certo
Gianluca Grazioli, che diceva: "
il Metal è una cosa seria". A lavorare.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?